COMUNICATO STAMPA
SANITÀ, SMI: SÌ ALLE TRATTATIVE PER LA CONVENZIONATA MA CON RISORSE CERTE. NO A UNO SCIOPERO SENZA PROPOSTE CHIARE
SALVO
CALÌ, SEGRETARIO SMI: «QUESTO E' IL TITANIC DEL SINDACALISMO MEDICO:
DESTINATI A RIMANERE SENZA RINNOVO DELLE CONVENZIONI. È IL FALLIMENTO DI
UNA LINEA SINDACALE DI SUDDITANZA ALLE “FANTASIE” DELLA LEGGE BALDUZZI:
LA SANITÀ SI RIORGANIZZA CON RISORSE CERTE E NON A “COSTO ZERO”, IMPOVERENDO ULTERIORMENTE LA CATEGORIA. NO A SCIOPERI, SENZA PROSPETTIVE. SÌ ALLA RIAPERTURA DELLE TRATTATIVE SU STANZIAMENTI ADEGUATI».
Il
Sindacato dei Medici Italiani-Smi contesta duramente la gestione delle
trattative esclusiva e autoreferenziale da parte di alcune
organizzazioni sindacali e della controparte pubblica.
Per
il segretario nazionale dello Smi, Salvo Calì, «minacciare lo sciopero,
senza aver compreso la dinamica economico e sociale del Paese, è un
rito stanco». «Non solo – aggiunge – ricorrere a questo strumento senza
una chiara piattaforma e senza aver fatto autocritica sulla Legge
Balduzzi, che è l’origine dell’atto di Indirizzo, è un suicidio per i
medici del territorio. Ma anche la dimostrazione che per alcuni
sindacati versare, a posteriori, “lacrime di coccodrillo” è una triste
consuetudine».
«Ancora
una volta – continua il segretario Smi - si è insistito con le
scorciatoie organizzative: h24, integrazione, medicina di gruppo…ecc,
senza prevedere risorse, il tutto a costo zero. Come sempre si è
trascurata l’assenza di una regia nazionale in questi processi,
lasciando campo libero alle “fantasie” delle Regioni (che in molti casi
hanno già avviato veri e propri pasticci, vedi in Toscana il
ridimensionamento della guardia medica e l’indebolimento del 118).
L’obiettivo? Forse prendere qualche titolo sui giornali e partecipare
alla spartizione di qualche poltrona. Il tutto a scapito del lavoro di
migliaia di medici e della qualità dei servizi per i cittadini».
«Il
Titanic del sindacalismo maggioritario – conclude Calì – passa, quindi,
ora, per una rottura con le Regioni sulla mancata, per quanto
ampiamente prevedibile, apertura delle trattative per il rinnovo delle
Convenzioni. Vogliamo essere chiari: con la Balduzzi e in questo
contesto, l’atto di indirizzo non può non sfociare a un Accordo
nazionale basato sull’ennesimo pesante sacrificio economico per la
categoria. Per questa ragione, chiediamo a tutti i sindacati, anche
quelli che hanno portato a questa situazione, di voltare pagina, di
aprire un vero confronto con le altre forze sindacali e di definire una
piattaforma unitaria, invece di minacciare uno sciopero inconcludente e
senza prospettiva. Insomma ritorni protagonista il sindacalismo medico nella proposta unitaria alla politica».
Roma, 11 febbraio 2014
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