COSENZA
- Lo scorso 20 maggio si è riunita la Segreteria dello SMI
(Sindacato Medici Italiani) presso la sede di Montalto Uffugo per
eleggere i nuovi responsabili regionali dei settori di categoria. Nel
corso dell’incontro è stato affrontato un tema di fondamentale
importanza, ovvero decidere la linea di comportamento del sindacato
stesso in merito all’incontro del Comitato Consultivo regionale
dell’Assessorato alla Salute sull’annosa querelle riguardante la
insolvenza nell’assegnazione delle zone carenti di guardia medica
ferme dal 2005.
“Avverso
questa omissione - informa il Segretario Organizzativo regionale
Paolo Guglielmelli - lo SMI si è costituito in un’azione legale
sfociata nella determinazione del Tar Calabria che ha condannato la
Regione all’assegnazione, entro novanta giorni, dei suddetti
incarichi a tempo indeterminato, oltre il pagamento delle spese
processuali”.
A
seguito della sentenza dello SMI sulla Continuità Assistenziale il
Comitato Consultivo regionale, riunitosi ieri 21 maggio a Catanzaro,
ha dato parere favorevole per la pubblicazione e l'assegnazione di
oltre trecento zone carenti di Continuità Assistenziale.
Nei
prossimi giorni si dovrebbero impartire disposizioni alle Aziende
Sanitarie Provinciali per l'individuazione e la pubblicazione delle
relative zone carenti.
“È
un grande successo dell'azione sindacale dello SMI - ha dichiarato
Salvatore Ventura, Responsabile Regionale della Continuità
Assistenziale (ex guardia medica) - soprattutto in questo periodo di
precarizzazione della professione medica. Grazie al nostro sindacato,
con questo primo provvedimento, si darà stabilità al lavoro per
oltre trecento medici”.
Il
Segretario regionale Francesco Esposito ha annunciato che il prossimo
impegno dello SMI dovrà ora riguardare la stabilizzazione dei
precari del comparto della dirigenza, che da anni, pur non essendo
inquadrati, svolgono un lavoro indispensabile per ospedali ed aziende
sanitarie, senza il quale molti reparti ed unità operative sarebbero
costrette a chiudere per rimarchevole carenza di personale.