dal Sole 24 ore
di Manuela Perrone
5 novembre 2013
di Manuela Perrone
5 novembre 2013
L'aggiornamento degli Accordi collettivi nazionali di medici di
famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali alle
novità introdotte dalla legge Balduzzi. Ma anche una revisione delle
indennità, dei diritti sindacali e dei modelli.
Tutto a costo zero.
Come
anticipato sul Sole-24 Ore Sanità di questa settimana, è
praticamente pronto l'atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni
dei medici di base con il Servizio sanitario nazionale che attende
solo l'ok ufficiale dei governatori - che naturalemnte potranno
correggere il testo - rispettando anche se possibile la tradizionale
contemporaneità con gli atti di indirizzo in via di elaborazione per il
rinnovo normativo dei contratti per poi tornare al Comitato di settore
per l'approvazione definitiva.
Ruolo unico "graduale"
Il testo, blindato, adegua gli Acn vigenti alla legge 189/2012
prevedendo due sole forme organizzative, mono o pluriprofessionali (le
aggregazioni funzionali territoriali e le Unità complesse di cure
primarie), l'adesione obbligatoria dei medici all'assetto regionale e
l'istituzione del ruolo unico, ovvero requisiti e modalità uniformi di
accesso all'assistenza primaria e alla continuità assistenziale
attraverso una graduatoria unica per titoli stilata ogni anno a livello
regionale. Il ruolo unico nell'ambito del distretto deve essere capace
di garantire una copertura assistenziale giornaliera per 7 giorni su 7 e
di favorire una continuità assistenziale effettiva. Le Regioni
propongono comunque che il passaggio avvenga gradualmente, partendo
prioritariamento dalla messa a regime del nuovo assetto organizzativo
basato sulle aggregazioni funzionali territoriali e sulle Unità
complesse di cure primarie.
Compenso al restyling
Il capitolo più insidioso è forse proprio quello del compenso.
L'idea dei tecnici regionali è quella di rivedere tutte le indennità e
gli incentivi finora erogati per le associazioni, l'informatica e i
collaboratori di studio per finanziare i fattori produttivi delle nuove
forme associative (le Aft, aggregazioni funzionali territoriali, e le
Uccp, unità complesse di cure primarie), come legge Balduzzi comanda.
Gli Accordi dovranno individuare requisiti, tempi e modi con cui le
Regioni provvederanno alla dotazione di Aft e Uccp ma ancora una volta
senza oneri aggiuntivi.
Diritti sindacali
A costo zero anche la revisione delle norme su rappresentatività e
diritti sindacali, punto caldissimo che dopo l'ordinanza del Tribunale
di Roma continua ad alimentare contenzioso e barricate. Con i Nas che
cominciano a stare alle costole delle aziende. «I medici si sono
abituati a considerare uno stipendio aggiuntivo il pagamento dei
sostituti da parte della Asl nelle ore in cui fanno attività sindacale»,
dice un funzionario regionale. «Servono regole ben precise, una
rendicontazione precisa».
Leggi Brunetta applicate sul territorio
Regole, assetti, modelli: l'intenzione che traspare è quella di
legare sempre di più il lavoro di tutti i medici del territorio («non
c'è soltanto la medicina generale», ricordano in molti) alla
programmazione regionale. Con una riorganizzazione radicale del sistema
(non a caso l'atto di indirizzo prevederebbe la decadenza e il
successivo rinnovo di tutti gli accordi regionali vigenti) e
l'applicazione anche ai convenzionati dei meccanismi di premialità e
trasparenza gestionale previsti dalle riforme Brunetta e in particolare
del Dlgs 150/2009.
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