lunedì 3 dicembre 2012

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da DottNet

Enpam, approvato il bilancio di previsione 2013: un miliardo di avanzo. Di Lascio (Ordine di Ferrara) chiede l'ammontare dei compensi del Cda: è bufera sull'Ente. Oliveti: presto tutto sul nostro sito

 La Fondazione Enpam ha approvato il bilancio di previsione 2013. L’avanzo di gestione stimato per l’anno prossimo è di 1,021 miliardi di euro. L’Ente prevede di pagare prestazioni previdenziali e assistenziali per 1,324 miliardi di euro a fronte di entrate contributive per 2,148 miliardi. Questi dati potrebbero peraltro risentire dell’effetto positivo della riforma delle pensioni (clicca qui per la riforma dei medici di base) (clicca qui per la riforma degli ospedalieri) che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo. Consiglio nazionale dell’Enpam ha anche approvato il preconsuntivo 2012.

 L’avanzo di gestione stimato per l’anno in corso è di 935 milioni di euro, un dato al di sotto delle previsioni per via dello slittamento al 2013 dell’inizio del piano di dismissione degli immobili residenziali della Fondazione.  Il bilancio di previsione 2013 è stato approvato con 89 voti a favore e 10 contrari. L’assestato 2012 ha ricevuto 88 voti favorevoli, otto contrari e tre astensioni.  La Fondazione Enpam è il più grande ente previdenziale privato d’Italia. Assicura la previdenza e l’assistenza a tutti i medici e gli odontoiatri italiani. Ha 353 mila iscritti attivi, 89 mila pensionati e un patrimonio netto di 12,5 miliardi di euro.
Intanto c'è un altro giallo che rischia di inasprire i rapporti tra alcuni componenti del Cda. L’Ordine dei Medici di Ascoli Piceno ha presentato nel corso dell'approvazione del bilancio  una mozione con richiesta di rendere pubblici i Cud dei membri del Cda dell’Enpam. Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg (Federazione Italiana Medici di Famiglia) e membro del Cda, motiva la sua contrarietà ‘anticipando’, in caso di approvazione, le sue dimissioni. Il Consiglio ha così bocciato a maggioranza una mozione comunque condivisa anche da altri Ordini, tra cui quello ferrarese, presieduto da Bruno Di Lascio, autore di "svariate richieste di chiarimenti sui bilanci (clicca qui per scaricare il documento di Di Lascio che analizza il bilancio Enpam), tutte regolarmente disattese. La mozione di Ascoli ha evidenziato un’esigenza di trasparenza rifiutata con una sorta di aut aut – tuona Di Lascio – . Si è consumato un episodio indegno. Siamo all’assurdo in cui gli amministratori non vogliono rivelare quanto percepiscono per la gestione di un Ente cui noi medici ogni anno versiamo una quota. E’ un insulto alla categoria. E il tutto, quando abbiamo un nuovo presidente, Alberto Oliveti, che nel discorso di insediamento ha dichiarato di voler rendere l’Enpam una casa di vetro, per trasparenza. Di questo passo sarà di vetro, ma per i frantumi". E ancora: "Si pretende dalla gente di sopportare sacrifici, poi non si vuole rivelare quanto si percepisce nell’esercizio di una funzione pubblica. E’ inconcepibile". La chiosa è una domanda, che Di Lascio trasformerà in un atto ufficiale: "Ci dicano il perché. E non si limitino ad affermare, come hanno fatto, di aver già diminuito i loro emolumenti. E comunque ci dicano almeno a partire da quanto. I conti li facciamo noi".
La replica dell'Enpam: L'Enpam pubblicherà sul proprio sito internet i compensi agli amministratori e ai componenti degli organi collegiali. Analoga divulgazione verrà fatta dalla società Enpam Real Estate srl. Già da anni le indennità di carica e i gettoni di presenza corrisposti dalla Fondazione Enpam sono liberamente consultabili sul sito internet della Corte dei Conti, tuttavia i dati non sono aggiornati da tempo. "Con la pubblicazione di dati aggiornati gli iscritti potranno rendersi conto dei tagli che volontariamente l'Enpam ha fatto sui compensi agli amministratori - ha dichiarato il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti - Inoltre la mia dichiarazione dei redditi è a disposizione di ogni medico e odontoiatra che voglia venire a consultarla e confrontarla con la propria."
L'Enpam torna nella pubblica amministrazione. Le casse previdenziali autonome, Enpam compresa, tornano nell'elenco Istat delle amministrazioni pubbliche, come impone la sentenza del Consiglio di Stato emessa la scorsa settimana, che, di fatto, annulla, la precedente decisione del Tar del Lazio, che accogliendo il ricorso dell'Associazione enti previdenziali privati (Adepp), sottraeva le casse a tale assoggettamento. Adesso le Casse sono di fatto sottoposte alle stesse limitazioni di spese previste per le pubbliche amministrazioni, la qualcosa potrebbe determinare seri problemi di liceità dei bilanci consuntivi e preventivi in corso di approvazione e sollevare un problema di limitazione di autonomia gestionale e finanziaria. Secondo quanto dichiarato dal presidente Adepp, Andrea Camporese, l'applicazione della revisione della spesa pubblica, il condizionamento dei contratti privatistici con i sindacati e il versamento allo Stato del risultato del risparmio, "rischiano di essere inefficaci nella quantità e controproducenti nella gestione dei servizi". E ha avvertito: "Andremo in Corte costituzionale a sostenere i nostri diritti sanciti dalle leggi di privatizzazione, e percorreremo anche la via della Corte di giustizia europea". Dal canto suo, il Consiglio di Stato ha concluso la sentenza affermando "il carattere pubblicistico dell'attività istituzionale di previdenza ed assistenza svolta dagli Enti in esame, che conservano una funzione strettamente cor relata all'interesse pubblico» e riferendosi alla privatizzazione come «innovazione di carattere essenzialmente organizzativo".