mercoledì 6 marzo 2013

Per la Medicina Generale urge un trattamento antiaggregante!

Un altro intervento del collega Bartolomeo Del Zotti che pubblico volentieri poichè lo condivido in pieno.

Tutte queste aggregazioni Creg-AFT nascono da una esclusiva esigenza di risparmio e neanche sulla carta sono tanto belle. E' previsto infatti un pagamento a budget e seconda della malattia in carico ed in piu l'obbligo di adesione a precisi percorsi diagnostici terapeutici, pena la perdita del convenzionamento. Oltre a ciò ogni singola aggregazione (creg o aft che sia) potrà contrattare le prestazionei da fornire direttamente con la Regione o addirittura con la singola ASL. Quando saranno finiti i soldi da chi va il paziente a farsi curare? Ogni aggregazione avrà una sorta di primario e dovrà rientrare dunque nei costi previsti e concordati. Diventa cosi probabile il ricorso a turni tra i componenti stessi notturni e festivi con buona pace dell'inserimento lavorativo dei giovani medici. Nella migliore delle ipotesi ci si potrebbe trovare di fronte a pagamenti a gettoni e/o a prestazioni senza alcuna garanzia nè per il medico nè per il paziente. Inutile dire che se poi dovesse andare in porto il decreto Balduzzi, la Continuità Assistenziale organizzata e gestita dall?ASL non avrebbe piu senso e non avrebbere nemmeno piu senso neanche le sostituzioni che i giovani colleghi operano nei riguardi del medici di medina generale. Come giustamente già detto in ogni caso senza risorse nessuna di queste aggregazioni potrà mai funzionare ed il sospetto piu che fondato è che siano un primo passo per dimostrare l'insostenibilità del servizio sanitario pubblico e passare alle mute sanitarie integrative. Insomma un bel piatto pronto per le Assicurazioni già tutte sul piede di partenza.