sabato 16 marzo 2013

SANITA', NO ALLA SVENDITA AI PRIVATI DEL 118 NEL LAZIO

LO SMI FA UN APPELLO AL NEO PRESIDENTE DELLA REGIONE, ZINGARETTI, CONTRO L’ESTERNALIZZAZIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA E ANNUNCIA L’IMPUGNAZIONE DEL BANDO
Lo SMI si oppone fermamente nel Lazio alla volontà di esternalizzare il servizio di Emergenza-urgenza (118) da parte dell'Azienda ARES 118.
Per Francesca Perri, responsabile nazionale del 118 (area dirigenza) stiamo assistendo «ai saldi di fine legislatura, in attesa che si insedi la nuova Giunta guidata da Zingaretti. Nella fase di transizione, l’Ares (l’azienda che si occupa del settore) ha pensato bene di voler svendere il 118 ai privati. E non parliamo, semplicemente di esternalizzare i mezzi, ma anche il personale medico e infermieristico, il che non è consentito neppure dalla normativa vigente, tanto è vero che siamo pronti a impugnare questo bando».
«La ragione di questa scelta – continua - è da ricercare nell’ormai consueta giustificazione dei necessari risparmi, che a nostro avviso sono ancora una volta: “presunti”. Non si capisce, per esempio, il criterio col quale si mette a bando di gara un servizio di 6 mesi, eventualmente rinnovabili per altri 6, però con tutto il personale da formare, eventualmente a carico dell'ARES stessa. Di fatto, un investimento irrazionale che dopo un anno andrà perduto».
«Il sistema emergenza sanitaria – aggiunge la dirigente nazionale Smi - è un nodo strategico per il buon funzionamento del Ssn, non può essere esternalizzato, è un servizio che serve a garantire la vita e a prevenire gli esiti invalidanti di alcune patologie acute e che svolge una importantissima funzione di filtro agli accessi al Pronto Soccorso (P.S.) e ai ricoveri ospedalieri. Tutto ciò richiede qualità, competenza e professionalità, requisiti acquisiti con anni di preparazione e di esperienza sul campo. Non c’è spazio per improvvisazioni o per logiche meramente economiciste. La conseguenza di una scelta come quella avviata dall’Ares del Lazio è quella di sottoporre a ulteriore stress i già saturati e sovraccarichi P.S.».
«Lo Smi – conclude - da sempre sostenitore del carattere pubblico e universale del Servizio Sanitario Nazionale, fa un appello al neo presidente Nicola Zingaretti, affinché blocchi questo bando: i risparmi in sanità non si fanno sulla pelle della salute della cittadinanza, ma puntando sulla competenza dei medici che operano in prima linea nei servizi sul territorio».
Roma, 15 marzo 2013