E’
ancora bufera sull’agenzia dei farmaci. Si apre una nuova strada di
indagine nell’inchiesta che ha coinvolto corruzioni e procedimenti
illegali all’interno dell’Aifa. Ora si tratta di disastro colposo per la
messa in commercio di farmaci non perfetti. Ventidue medicine in
commercio, infatti, sono sospettate di essere dannose per la salute
dell'uomo. Sotto inchiesta un antinfiammatorio che, che, nonostante
potesse provocare danni al fegato non è stato sospeso dal commercio; un
anestetico locale che, secondo gli accertamenti, presenta un difetto a
causa del quale due fiale diverse non sono distinguibili tra loro, con
evidenti conseguenze per la salute pubblica; e poi psicofarmaci,
antibiotici, diuretici, antipertensivi, antiasmatici a base di principi
attivi che, scaduti i canonici dieci anni del brevetto, dovevano essere
nuovamente sperimentati secondo le normali procedure che, invece, sono
state ignorate.
Tutto ha avuto inizio
nell’estate del 2005 e le vicende penali sono ancora in ballo. I primi
provvedimenti hanno riguardato l’esecuzione di otto delle venti
ordinanze di custodia chieste dal procuratore aggiunto Raffaele
Guariniello, i primi arresti da lui firmati in quarant'anni di
carriera: due i corrotti, alti dirigenti dell'Agenzia per i farmaci;
sei i corruttori, dipendenti di case farmacautiche o di agenzie di
intermediazione. Tutto perché a seguito di indagini dei Nas di Torino,
sono emerse ombre sulle procedure di lavoro dell’Aifa, l'Agenzia
italiana per il farmaco, sulle modalità di come classifica e cataloga i
medicinali da immettere sul mercato. La sperimentazione di due prodotti
bio-equivalenti, i corrispondenti generici di un composto griffato, non
convincevano.