Premessa
Entro il 13 agosto 2013 tutti i liberi professionisti dovranno mettersi in regola stipulando una polizza RC professionale, adempiendo così alle determinazioni imposte dall'art. 5 del Dpr 7 agosto 2012 n.137, che ha stabilito l'obbligo per ogni professionista (medici, infermieri, avvocati, ingegneri, commercialisti, notai, architetti, ecc.) di sottoscrivere idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall'esercizio della propria attività, comprese le attività di custodia di documenti e valori ricevuti dal cliente stesso. Il decreto prevede anche che ogni professionista renda noto al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza Rc professionale, il relativo massimale e ogni variazione successiva.
da DottNet
Il Comitato Unitario delle Professioni (Cup)
e l'Associazione nazionale avvocati di Napoli chiedono il rinvio
dell'entrata in vigore dell'assicurazione obbligatoria per le
professioni, prevista il 13 agosto.
I professionisti chiedono il rinvio di almeno un anno dell'entrata in
vigore della normativa, per effettuare le opportune modifiche. ''Ci sono
numerosi punti nodali che andrebbero sciolti prima dell'obbligatorieta'
- afferma Maurizio de Tilla, presidente del Cup - dai rischi da
assicurare alle franchigie, dallo scoperto alla retroattività. Inoltre,
la norma penalizza giovani e precari, per i quali non è previsto alcun
tipo di agevolazione, e che andrebbero quindi esentati''.
''L'assicurazione obbligatoria - aggiunge De Tilla - ha come conseguenza
un incentivo al contenzioso ed un innalzamento dei premi che non può
che ricadere sui cittadini. Nulla, infatti, è stato fatto per evitare i
cartelli assicurativi e per scongiurare che i premi aumentino a
dismisura come avvenuto in Francia''. I medici, intanto, protestano
contro la polizza assicurativa personale per colpa grave, obbligatoria
dal prossimo 13 agosto. Un'ulteriore spesa che, denuncia il Sindacato
medici italiani (Smi), potrebbe gravare sui camici bianchi anche per
somme fino a 15mila euro all'anno. ''E' una vergogna - dice il
presidente nazionale dello Smi, Giuseppe Del Barone - vogliono che il
rapporto medico-paziente si basi sulle stesse regole con cui si dirimono
i contenziosi che nascono dai sinistri automobilistici. Come al solito
si svilisce il ruolo del medico e come al solito su di loro si scarica
il peso, anche economico, della cattiva organizzazione del sistema
sanitario. Intanto a monte restano irrisolti problemi anche gravi, la
medicina difensiva, per esempio, costa alle casse dello Stato 10
miliardi di euro, lo 0,75% del Pil, quanto l'Imu''. Dal 13 agosto
prossimo le singole aziende dovranno garantire la copertura assicurativa
solo per colpa lieve provocata ai pazienti dai propri dipendenti mentre
i singoli camici bianchi dovranno sottoscrivere una polizza
assicurativa personale per danni provocati per colpe gravi. A indignare
particolarmente il sindacato è il passaggio in cui si obbliga a esibire
gli estremi delle polizze ai propri assistiti indicando i massimali
della copertura assicurativa. ''Un medico trattato alla stregua di
un'utilitaria'' rincara Del Barone. ''E' un tema che interessa e crea
preoccupazione ai nostri circa 23mila iscritti - dice il presidente
dell'Ordine di Napoli, Bruno Zuccarelli - E' un problema in particolare
per i colleghi pensionati, allarmati al pensiero di dover sottoscrivere
una polizza assicurativa per tutelarsi da eventuali danni provocati con
la loro attività professionale a un numero limitato di parenti e amici
che continuano a chiedere la loro consulenza sanitaria''.