giovedì 10 gennaio 2013

Del Barone sulle prescrizioni inutili o improprie


da DottNet
"Prescrizioni inutili o improprie? A pagare le sanzioni siano tutti, anche i pazienti". La provocazione è del presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi), Giuseppe Del Barone. Con le disposizioni del decreto Balduzzi sui nuovi livelli di assistenza, infatti, è prevista una vera e propria stretta sui medici di famiglia: ai camici bianchi è imposto di motivare gli esami e proprio sulle ricette verranno fatti dei controlli a campione per pizzicare eventuali prescrizioni inutili o improprie da sanzionare a rigor di legge. Ed è proprio questo passaggio che fa infuriare il numero uno del primo sindacato che riunisce generici e ospedalieri. "La cosa offende la nostra professionalità - dice Del Barone - si vanno a colpire i medici come se fossero gli unici responsabili di alcune storture del sistema. Maggiori controlli sono necessari, ma la strada intrapresa del ministro è ancora una volta sbagliata. Chi difende il medico dal 'ricatto' del paziente che se non ottiene quello che vuole si fa assegnare a un altro professionista?". Ma il fenomeno di prescrizioni inutili e ripetute sembrerebbe molto esteso. Tra Napoli e la Campania, per esempio, si calcolano almeno 250mila visite specialistiche, 12,5 milioni di analisi e 1,7 milioni di esami diagnostici. Indagini molto spesso ripetute per sfiducia nell'esito o nel medico e nella struttura. E allora quale potrebbe essere la soluzione? "La prima risposta che mi viene è una provocazione - dice Del Barone - A pagare le sanzioni per questi esami inutili non siano solo i medici, ma anche i pazienti. La colpevolezza di tutto ricade sempre sui medici. Eppure nessuno parla, per esempio, dei tanti esami prescritti a pazienti che poi li fanno effettuare a parenti che non hanno diritto all'esenzione. Restando su un piano concreto più concreto - aggiunge Del Barone - è importante l'informatizzazione dei flussi. Questo consente la tracciabilità e il controllo a tappeto e non limitata a un campione residuale come previsto dal ministro. Solo così verrebbe difesa la stragrande parte dei professionisti che opera in maniera seria e spesso è vittima di pressanti richieste dei pazienti. Allo stesso tempo però si metterebbe in minoranza la residuale parte di medici poco corretti e si estenderebbero i controlli anche agli specialisti, agli ospedali e al privato". Più controlli per tutti quindi, ma anche dei nuovi percorsi diagnostici. "E' sacrosanto puntare all'appropriatezza - dice Del Barone - questo servirà al servizio sanitario ad attutire i duri tagli della spending review. Ma non basta. Bisogna predisporre per tutte le patologie l'adozione di percorsi diagnostico-terapeutici uniformi da elaborare con la condivisione di tutte le categorie mediche. Solo così ci sarà uniformità e appropriatezza per le cure e nei controlli" conclude Del Barone.