lunedì 7 gennaio 2013

E' la Toscana il laboratorio della Rifondazione di Milillo e Balduzzi?

E' questo il destino dell'Assistenza sul territorio?
E' questa la Rifondazione della Medicina Generale?

Guardie mediche nel mirino: abolizione del servizio notturno in Toscana


In Toscana si sta per mettere in atto la delibera approvata dal Consiglio Regionale il 28 dicembre.
Queste misure erano già previste dall'accordo firmato a luglio dall'assessore regionale Luigi Marroni con Vittorio Boscherini, segretario regionale della Fimmg.
Il progetto, che partirà entro l'estate, prevede che dalle 8 alle 24 per qualsiasi problema rimarrà attivo solo il 118, e che le guardie mediche notturne scompariranno e verranno reimpiegate (?!?) dalle 8 alle 24 al fianco dei medici di famiglia.

da Il Tirreno:

L’allarme di una lettrice: con l’anno nuovo da mezzanotte alle 8 bisognerà andare al Pronto soccorso Ma l’Asl assicura: nessuna sospensione, solo una riorganizzazione dettata dal decreto Balduzzi 

CARRARA. «Il servizio notturno di Guardia medica sarà sospeso da mezzanotte alle otto»: l’allarme arriva da una lettrice. Ma l’Asl replica a distanza: «Nessuna interruzione del servizio, solo una riorganizzazione, non ancora messa in atto, prevista dal decreto Balduzzi».

La segnalazione: niente guardie mediche durante la notte. L’allarme viene lanciato da una lettrice: «Devo segnalare un'amara scoperta rispetto al futuro della presenza notturna delle Guardie mediche nella nostra zona. Sicuramente molti concittadini non ne sono al corrente, ma a partire dal prossimo anno, il servizio notturno a domicilio delle Guardie Mediche della nostra zona verrà sospeso nella fascia oraria forse più significativa: quella che va da mezzanotte alle 8. Per questo, bisognerà rivolgersi al 118, essendo consapevoli del fatto che questo numero non risponderà alle richieste di aiuto per problematiche considerate meno gravi. L'unico modo per venire presi in considerazione, sarà quello di recarsi in Pronto Soccorso, sovraccaricando così inutilmente un altro servizio sanitario che già soffre di tagli, mentre probabilmente i risparmi andrebbero fatti altrove e tutti possiamo immaginare dove. La cosa più triste è che nonostante tutte le tasse che paghiamo, dobbiamo sentirci dire che non potremo più usufruire di un servizio salvavita come quello fornito dalle Guardie Mediche durante quella fascia oraria.
Se non faremo qualcosa tutti insieme, e non ci sarà più informazione e chiarezza su questi provvedimenti da parte dell'amministrazione, nessuno protesterà se non a frittata fatta. Forse possiamo ancora fare qualcosa, per salvare quel poco che ci resta, ma soprattutto chiediamo al nostro Sindaco Zubbani di aiutare i suoi concittadini."

L’Asl: nessuna interruzione del servizio. L’azienda sanitaria cerca di fare chiarezza. Partendo dall’assetto attuale del servizio di Guardia medica. Ad oggi le postazioni sono 11, tre nella zona di costa e otto in Lunigiana: Massa (via Giorgini), Carrara (via Giovan pietro), Fivizzano (salita San Francesco presso l’ospedale solo nei giorni festivi e prefestivi), Villafranca (via Bracchini), Fosdinovo (via Roma), Aulla (presso la Pubblica assistenza di viale Lunigiana), Licciana Nardi (piazza Nardi), Gragnola (via Nazionale), Montedivalli (in via Chiesa solo nei giorni festivi e prefestivi), Zeri (Coloretta)e Pontremoli (presso l’ospedale solo nei giorni festivi e prefestivi). Il decreto Balduzzi prevede una riorganizzazione che comprenda un medico ogni 5mila abitanti. È su questa base che sta lavorando l’azienda per rientrare nei parametri previsti.
Ma, assicurando dall’Asl: «Non è prevista nessuna interruzione del servizio».

Da La Nazione:
 
Massa Carrara, 6 gennaio 2013 - Rimodulazione sulla base delle necessità del territorio: è questo il concetto guida degli interventi sul servizio di continuità assistenziale, più conosciuti come guardia medica, che la Regione Toscana, con in prima fila l’assessore Luigi Marroni, vuole attuare nelle varie Asl di tutto il territorio. Una necessità che nasce anche dal decreto Balduzzi e dai tagli alle spese che sono imposti alle varie aziende sanitarie locali.
L’obiettivo, ribadito da Marroni a più riprese, è appunto una rimodulazione che abbassi i costi del servizio senza intaccare la qualità dello stesso. Quali allora gli scenari di intervento nella Asl1 di Massa Carrara? Il punto della situazione lo fa la direttrice generale dell’Asl1, Maria Teresa De Lauretis, raggiunta telefonicamente. «Non dimentichiamo che il servizio di continuità assistenziale rientra nel contratto con i medici di medicina generale sul territorio — precisa la direttrice — per garantire assistenza ai cittadini: di giorno, esclusi i festivi, ci sono i medici di famiglia a cui ci si può rivolgere, calcolati in circa 1 ogni mille abitanti, mentre di notte e nei festivi ci si può rivolgere al servizio di guardia medica appunto, circa uno ogni 5mila abitanti come regola generale».
Come precisato anche sul sito dell’Asl1: «Il medico del servizio di continuità assistenziale può assicurare interventi su richiesta diretta dell’utente alla centrale operativa da erogarsi nell’arco di 12 ore, prescrizioni di farmaci per una terapia d’urgenza e limitatamente al quantitativo necessario a coprire un ciclo di terapia di 48/72 ore, proposte di ricovero e certificazioni di malattia per i lavoratori».
L’obiettivo della Regione, così come del governo, è però rivedere il servizio: «Per poter attuare un nuovo modello — va avanti così De Lauretis —. Il servizio di guardia medica, così come attuato oggi, è in continuità con il servizio del medico di famiglia, ma in fondo anche staccato. Spesso al dottore della guardia medica arrivano infatti pazienti che quel medico non ha mai visto né sentito. Inoltre dai dati emerge come il servizio di guardia medica sia maggiormente richiesto nella fascia dalle 8 alle 24, mentre durante la notte le persone preferiscano chiamare soprattutto il 118 o recarsi direttamente al pronto soccorso».
E allora bisogna modificare il modello organizzativo: «Per questo si punta ad allargare e mettere in reti organizzate più studi medici — ha precisato la direttrice generale —, all’incirca uno ogni 15mila o 20mila abitanti, all’interno dei quali inserire anche quelli che erano i medici di guardia medica. Questi punti garantiranno il servizio di continuità assistenziale nella fascia oraria in cui c’è più richiesta di guardia medica, dalle 8 alle 24.
Dalla mezzanotte alle 8 di mattina ci si potrà ancora rivolgere al 118 o recarsi direttamente al pronto soccorso». In merito al timore, sollevato da più parti, che con la nuova riorganizzazione possa sparire il medico sulle ambulanze del 118, dalle 24 alle 8, De Lauretis precisa che «la rete del 118 continuerà a funzionare come oggi, non ci saranno cambiamenti: per ciascuna chiamata verrà inviata l’ambulanza ritenuta più idonea, con o senza medico a bordo a seconda del caso». Certamente nella riorganizzazione l’Asl1 terrà conto della Lunigiana, su cui rimodulare in servizio con più attenzione, considerate le sue caratteristiche. Ovviamente tutte queste trasformazioni sono ancora oggetto di dibattito: «Al momento abbiamo solo le linee guida — ha precisato la direttrice generale —. Credo che dovremo attuare la riorganizzazione entro la fine dell’anno ma è possibile anche prima».