mercoledì 21 agosto 2013

Chi fa la festa a chi?

Ho avuto modo di vedere oggi il programma della Festa del Medico di Famiglia 2013.

Si tratta di un corposo programma (che potete scaricare) che comprende numerose iniziative in varie città italiane con convegni a Roma a Firenze e in provincia di Siena.

Ammetto che il mio primo sentimento è stato positivo, ho sempre pensato che la nostra categoria necessitasse di un maggiore orgoglio e dovesse rivendicare la propria identità con fierezza contro i nostri tanti detrattori, per cui pensavo, di primo acchitto, che un'iniziativa di questo genere, anche se condotta da un sindacato che non è il mio potesse essere una buona idea.

Con questa buona disposizione d'animo sono andata a leggermi i titoli delle relazioni dei convegni, e il sentimento positivo si è parecchio smorzato, principalmente perchè uno dei modelli che viene presentato è proprio quello toscano, sul quale ho già parlato abbondantemente e che considero dannoso non solo per la categoria ma soprattutto per le nuove generazioni di medici; ma poi leggendo di "ACR", "bisogni di salute", "plurimorbilità", "green management", "sostenibilità", "sourcing dei servizi", "sanità elettronica", "architetture di sistema", "know-how clinico attraverso le nuove tecnologie" e relative "road map", ho cominciato a pensare che la medicina di famiglia di cui si parlerà in questi convegni nulla avrà a vedere con quella del nostro lavoro quotidiano, con le nostre difficoltà e con i bisogni dei nostri pazienti.

Infine mi è venuto un dubbio: 

"vuoi vedere che questi invece di fare la festa DEL Medico di Famiglia faranno la festa AL Medico di Famiglia?"

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