Nella
splendida cornice del Palazzo Villarosa di Bagheria il Sindacato Medici
Italiani ha presentato il suo progetto per un riordino definitivo delle
“Cure Primarie”, indicando la strada per una medicina del territorio rivolta alla “persona”, con
pari dignità per tutti i Medici che ad essa afferiscono grazie al Ruolo
Unico, da anni cavallo di battaglia dello SMI e finalmente recepito
anche dalle altre OO.SS. e dallo stesso decreto Balduzzi, anche se non appare in esso tuttora chiaro come questo dovrebbe svilupparsi. Una norma
importante comunque, decisiva per l'area della Medicina Generale in un
mare di confusione e di norme punitive a carico di tutti i medici.
Alla presenza di un'affollatissima platea di operatori del settore, moderati da Salvatore Valore, Segretario Regionale SMI Sicilia, Paolo Carollo, responsabile regionale per l’AP ( Assistenza Primaria ), e Bruno
Agnetti, responsabile nazionale per l’AP, hanno evidenziato le
criticità del sistema delle Cure Primarie, che tutt’oggi penalizza il
medico di AP con continue vessazioni burocratiche che rendono sempre più
complicata la relazione clinica con l’assistito, nonostante il
sacrificio economico e di tempo dello stesso medico negli ultimi
anni.
Paolo Carollo in particolare ha sottolineato che le normative e gli accordi in via di prossima definizione non
potranno non tenere conto di quanto sia variegato il territorio
nazionale ove la densità di popolazione correlata all'orografia esigerà
l'erogazione di servizi sociosanitari flessibili
se si vorranno salvaguardare le caratteristiche della medicina generale
ovvero capillarità , accessibilità e stretto rapporto fiduciario medico
paziente.
Bruno Agnetti ha, altresì, esaurientemente presentato una proposta innovativa per il nuovo Accordo Nazionale di MG, indicando la strada per un associazionismo moderato e non esasperato, rispettoso
del rapporto fiduciario col paziente, per una corretta applicazione
della medicina d’iniziativa nella cronicità, orientato alla gestione di
processi assistenziali e alla continuità delle cure, volta a presidiare
l'efficacia e i risultati.
Enzo Picciolo, Responsabile regionale dell'EST, ha
inquadrato il ruolo del Medico dell’Emergenza Territoriale nell’ambito
delle cure primarie, delle criticità del Sistema Emergenza-Urgenza
legate spesso al mancato rispetto dei ruoli o all’inesistenza di
protocolli gestionali in un sistema in cui troppe componenti
interferiscono in maniera autonoma, ma ha anche indicato le prospettive di
una progressione di carriera per i medici dell'Emergenza, dei processi
occupazionali per i medici post-94 e per una stabilizzazione definitiva
del sistema.
Pina
Onotri, Responsabile nazionale per la Continuità Assistenziale, ha
ribadito con forza il ruolo del Medico di Continuità Assistenziale e
della sua autonomia nel contesto delle cure primarie, dell’importanza
che potrebbe assumere nell’ambito dei servizi distrettuali finalizzato
all’assistenza della persona, ad una maggiore integrazione dello stesso
nell’ambito delle cure primarie anche attraverso la conquista del ruolo
unico e, soprattutto, del tempo pieno, rafforzando, altresì, le tutele
(maternità e malattie) e le garanzie occupazionali.
Infine Emanuele Cosentino, Responsabile regionale della Continuità Assistenziale, ha evidenziato luci ed ombre della legge 5 di
riordino del S.S.R., riconoscendo alla Sicilia una posizione
all’avanguardia sull’ampliata l’offerta assistenziale proprio sul
territorio. Grazie anche alle clausole contrattuali, ove il ruolo dello SMI è stato determinante, è stata possibile l’attivazione dei PTA (
Punti Territoriali di Assistenza ) e dei PPI ( Punti di Primo
Intervento ). Ma è assolutamente necessaria una uniforme applicazione
delle normative, dotazioni strumentali adeguate, e la pubblicizzazione
di questi nuovi servizi che ne permettano un corretto utilizzo e la
massima efficienza, nonchè l'impiego esaustivo dei fondi erogati alle aziende per queste progettualità.
Il recente Accordo Regionale della Specialistica Ambulatoriale Interna è fondamentale per fortificare il territorio, ma soffre molto
delle carenti qualità delle strutture e dei servizi diagnostici di 1°
livello offerti al cittadino. Strutture e mezzi qualificanti anche per
gli stessi medici di Continuità Assistenziale e di Assistenza Primaria.
La
tavola rotonda seguente, moderata da Salvo Calì, Segretario Nazionale
dello SMI, ha visto la partecipazione della Dott.ssa Amicone,
funzionario del Ministero alla Salute, del Dott. Simone Cuccia,
vice-coordinatore della SISAC, della Dott. Lucia Borsellino e del Dott.
Francesco La Placa, funzionari dell’Assessorato regionale alla Salute, ed ha affrontato le criticità del sistema “Cure Primarie”.
Durante
la tavola rotonda la Dott.ssa Amicone ha sottolineato le difficoltà di
gestione della sanità a causa delle ristrettezze economiche imposte dal
Ministero dell'Economia e Finanze per la spending review e in cui si dibattono le Regioni che conseguentemente non possono essere supportate a livello centrale; per
tale motivo, non appare possibile prevedere in tempi brevi una
prospettiva di dipendenza per i Medici dell’Emergenza Sanitaria
Territoriale e investimenti importanti sulle Cure Primarie.
Il
dott. Cuccia ha affermato, secondo quanto previsto dal decreto
Balduzzi, che nei prossimi mesi la SISAC si limiterà ad un
progetto-quadro concordato con le OO.SS. attraverso il quale le Regioni
autonomamente potranno riaprire le trattative sugli accordi di categoria
limitandosi esclusivamente agli aspetti normativi delle convenzioni. Il
Dott. La Placa ha evidenziato le difficoltà di organizzazione del
sistema delle Cure Primarie focalizzato sulle patologie croniche e sulla
medicina d’iniziativa attraverso l’istituzione di protocolli condivisi
che progressivamente vanno rimodulati. La Dott.ssa Borsellino ha
affermato che la legge di riordino continua ad andare avanti e che se
molto è stato fatto, citando il numero delle prestazioni nei PPI, molto
resta da fare. L’Assessorato alla Salute continuerà a
seguirne l'attuazione con sempre maggiore attenzione e a governare il
progetto di riordino delle cure primarie impegnandovi tutte le risorse
disponibili.
Salvo
Calì ha chiuso l’incontro complimentandosi con i relatori e gli
invitati per la completezza e l’incisività delle relazioni e per la
chiarezza nei progetti e nelle risposte, auspicando
la massima collaborazione tra le varie componenti della sanità
finalizzata a percorsi condivisi nel pieno rispetto dell’assistenza alla
persona e alla tutela professionale degli operatori.
Per le relazioni vedi il
sito SMI nazionale