LA FUTURA CARENZA DI MEDICI SI COMBATTE AUMENTANDO LE BORSE E DETASSANDOLE. NO A DDL IMPROPRI
Comunicato stampa
SANITÀ, PER LO SMI LA FUTURA
CARENZA DEI MEDICI DI FAMIGLIA SI COMBATTE AUMENTANDO LE BORSE E
DETASSANDOLE. NO A PROPOSTE DI LEGGE CHE PERMETTONO DI RICORRERE
IMPROPRIAMENTE AI MEDICI DI ALTRE SPECIALIZZAZIONI
PIETRINO FORFORI, SMI: “DICIAMO NO
AL DDL PRESENTATO DALL’ON. SCHIRRU. È SBAGLIATO COSTRUIRE EQUIVOCI
PERCORSI DI EQUIPOLLENZA TRA I GIOVANI SPECIALISTI E I FUTURI MEDICI DI
FAMIGLIA: SONO DUE PROCESSI FORMATIVI DIVERSI, NON OMOLOGABILI. LA
CARENZA DI MEDICI DEL SETTORE SI COMBATTE AUMENTANDO I POSTI NELLE
SCUOLE REGIONALI”
LO SMI RIBADISCE: SERVE POTENZIARE IL SETTORE AUMENTANDO LE BORSE
DETASSANDOLE E GARANTENDO DIRITTI
Il Sindacato dei Medici Italiani-Smi, contesta il
contenuto del disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati (il
31 maggio) dall’onorevole Amalia Schirru (e altri) sui futuri medici di
medicina generale.
Per Pietrino Forfori, responsabile nazionale per la
formazione specifica in medicina generale dello Smi «il progetto pur
partendo da una preoccupazione comprensibile, cioè quella relativa alla
prossima e prevedibile carenza di medici di medicina generale nei
prossimi anni, avanza soluzioni sbagliate. Lo Smi da anni propone di
aumentare i posti nelle scuole regionali, ma tutto ciò rimane
inspiegabilmente lettera morta».
«È un grave errore prevedere, invece, la possibilità che i
medici con altre specializzazioni – spiega ancora il dirigente Smi –
possano esercitare come medico di famiglia, con un diploma rilasciato
dalle regioni o dalle province autonome, una volta certificata “un’ esperienza professionale di almeno 3200 ore (anche non continuative) presso un ambulatorio di medicina generale o in un centro in cui si dispensano cure primarie…”.
Così si vanifica tutta la specificità e l’importanza del percorso
formativo, proprio della medicina generale. In questo modo, inoltre, si
chiude la porta alle legittime richieste avanzate in questi mesi con
diverse proteste dai giovani medici».
Forfori quindi, chiede pubblicamente che i
parlamentari incontrino tutte le parti in causa per trovare uno sbocco
costruttivo alla vicenda: «Appello che rivolgiamo intanto alla stessa
Schirru. È bene ripartire partendo da altri ddl – aggiunge - che sono
stati presentati e che recepiscono le preoccupazioni della categoria,
tra questi quello del senatore Gustavino».
Inoltre, il dirigente dello Smi invita a leggere «la
piattaforma avanzata dalla Società italiana medicina generale in
formazione (Simgif), dal Segretariato italiano giovani medici (Sigm) e
dai Comitati Autonomi Regionali dei corsisti, cioè da quelle sigle che
hanno promosso lo scorso 15 maggio una manifestazione a Roma».
«Le proposte - conclude Forfori - sono chiare,
detassazione delle borse e diritti. Infine, cogliamo l’occasione per
sollecitare il ministro Balduzzi a dare corso alla sua promessa di
incontro su questi temi. Magari potrebbe scaturire una proposta di legge
su impulso del ministero della Salute che metta ordine e definisca
positivamente questa vicenda».
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