COMUNICATO STAMPA
SANITÀ, INCONTRO CON IL MINISTRO BALDUZZI SULLA RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE.
SMI: CONDIVISIBILE L'IMPIANTO. POSITIVO L’INSERIMENTO DELLA PROPOSTA NELL’ANNUNCIATO DECRETO DI FINE LUGLIO
SALVO
CALÌ, SMI: “ORA I FATTI. GIUSTO RIVEDERE L’ATTUALE NORMATIVA, POSITIVO
L’ACCOGLIMENTO DELLA NOSTRA PROPOSTA STORICA DEL RUOLO UNICO PER TUTTI I
MEDICI DELLE CURE PRIMARIE, MA È NECESSARIO INTEGRARLA CON IL TEMPO
PIENO.
NEL TERRITORIO NON POSSONO OPERARE MEDICI DI SERIE A ALTRI DI
SERIE B. SERVONO PARI DIRITTI PER TUTTI I PROFESSIONISTI PER OFFRIRE UN
SERVIZIO MIGLIORE AI CITTADINI”.
Si
è tenuto oggi il previsto incontro tra i sindacati medici e il ministro
della Salute, Renato Balduzzi. Per lo Smi era presente il segretario
nazionale, Salvo Calì. Nei prossimi giorni verrà inviata una proposta
integrativa da parte di tutte le organizzazioni sindacali.
«È
positivo che non si faccia tabula rasa di quanto già discusso fino ad
ora nei diversi tavolo ministeriali e anche con i precedenti governi –
sottolinea alla fine della riunione Calì – ed è importante che il
ministro Balduzzi recepisca una proposta storica dello Smi come quella
del ruolo unico per tutti i professionisti dell’area. Detto ciò è
importante che questa venga integrata con la previsione del tempo pieno.
Altrimenti sarà un’opera incompleta e destinata, quindi, a fallire. Per
essere più esemplificativi: non è più possibile immaginare una
riorganizzazione delle cure primarie in cui operino medici di serie A e
altri di serie B. Servono strumenti normativi che consentano
l’integrazione, la messa in rete delle professionalità e pari dignità e
diritti tra tutti gli attori: dalla guardia medica al medico di
famiglia, dallo specialista ambulatoriale al pediatra di libera scelta,
passando per chi lavora nel 118 o nella medicina dei servizi».
«Detto
ciò – conclude Calì – apprezziamo lo sforzo del ministro Balduzzi e la
decisione di inserire questa norma nell’annunciato decreto Sanità. Il
nostro ulteriore contributo di analisi verrà inviato nei prossimi
giorni. Infine, una piccola, ma fondamentale osservazione per il futuro,
quando si riapriranno le trattative per il rinnovo delle convenzioni:
una reale ed efficace riorganizzazione del territorio passa per la
previsione di risorse adeguate. Basta riforme a costo zero in sanità o
sulle spalle dei medici».
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