Assistenza sanitaria 24 ore al giorno? In Italia c'è già
Alcune strutture in Italia hanno anticipato il decreto Balduzzi sull'assistenza medica 24 ore su 24. Le esperienze di Empoli, Arezzo, Parma e Roma. Pina Onotri (Smi): "Norma dal grande sapore pubblicitario. La continuità assistenziale esiste già, serve potenziare e migliorare l'esistente".
di Marino Petrelli
Le strutture di assistenza medica
aperte 24 ore su 24, come vorrebbe il ministro Balduzzi, esistono già e
sono ben radicate sul territorio italiano. Ma non piacciono a tutti,
come ad esempio allo Smi, il Sindacato medici italiani,
critico verso questa norma del decreto. “L’assistenza di 24 ore, 7
giorni su 7, è solo un grande slogan pubblicitario propagandato dai
media e che sta creando notevole confusione sia nei medici sia nei
pazienti" dice a Panorama.it Pina Onotri, rappresentante
nazionale Smi per la continuità assistenziale. "Anche perché questo tipo
di copertura in Italia esiste già: di giorno i medici di famiglia, di
notte la continuità assistenziale, la ex guardia medica, per le
prestazioni non differibili. Oltre al 118 per le emergenze. Per i medici
di famiglia, già oggi, sono previsti nell’Accordo collettivo nazionale
della medicina generale forme di aggregazione tra professionisti quali
la possibilità di essere collegati in rete per scambiarsi i dati clinici
sui pazienti o esercitare medicina di gruppo, svolgendo la professione
nello stesso studio”.
Insomma, discussione
aperta. Intanto, siamo andati a scoprire i centri che, di fatto,
anticipano la riforma. Come ad Empoli. La chiamano “Casa della salute”,
ed è dislocata su un intero piano di un centro direzionale
nell'immediata periferia ovest della città. Non è un ospedale, neppure
un ambulatorio medico specialistico. È molto di più e da cinque anni
monitorizza e cura, 24 ore su 24, 7.200 pazienti, che una volta si
sarebbero chiamati “della mutua”. Nei 28 ambulatori del centro
lavorano una quarantina di medici di famiglia e specialisti, cinque
infermieri laureati, ognuno dei quali ha un suo ambulatorio,
un'ostetrica, uno psicologo, un assistente sociale, i dottori della
guardia medica notturna e i rappresentanti delle onlus che seguono i
malati cronici, come i diabetici, gli alcolisti, le persone colpite da
tumore. I rapporti con l'ospedale sono costanti e il medico di base
decide l'eventuale ricovero. Tutto in tempo reale, perché in Toscana le
cartelle cliniche del paziente sono informatiche e viaggiano in rete fin
dal 2007.
Da Empoli a Castiglion Fiorentino. La Casa della salute è nata nel 2010 ed è il punto di riferimento per quasi 10 mila assistiti.
Nel primo anno di lavoro, dice il direttore di zona, gli accessi al
pronto soccorso sono diminuiti del 9 per cento. L'attività, anche
notturna, di 10 medici di base, infatti, permette ai pazienti di evitare
di doversi recare al Pronto soccorso per i casi più semplici da
diagnosticare e curare. Nella stessa zona, nel 1999 a Badia al Pino,
partì un progetto sperimentale di questo tipo, approvato dalla Regione
Toscana. Nel 2002 il progetto divenne realtà di fatto e da dieci anni la
continuità assistenziale in quella zona dell'aretino è garantita.
Presto ci sarà una struttura simile a Pieve Santo Stefano. Nel prossimo
futuro, toccherà al distretto del Valdarno.
Una storia analoga avviene a Parma,
a San Secondo, una delle 26 che l'Ausl ha programmato sul suo
territorio. Attivata a gennaio di quest'anno dalla riconversione di un
ospedale, ospita gli studi di 5 medici di famiglia associati e due
pediatri di libera scelta. La medicina generale è garantita dal lunedì
al venerdì, dalle 8 alle 20, con il sostegno di due infermiere e due
segretarie. L'anello debole, in questo caso, resta il collegamento con
gli ospedali, ritenuto ancora insufficiente.
Romamed,
il centro nato nella capitale a marzo di quest'anno grazie
all'autofinanziamento di una cinquantina di medici, per quasi 3 mila
euro ciascuno, è più controverso. Secondo il direttore Fabio D'Andrea, è
“un ottimo strumento per i cittadini per trovare prestazioni ad ogni
ora e con medici qualificati in molte discipline”. Emma Bonino, nel
corso dell'inaugurazione, ha dichiarato che “il progetto anticipa l'idea
di riforma sanitaria, ovvero quella di portare i servizi sul territorio
per deospedalizzare il più possibile”. Per lo Smi, invece, non è
così che si può raggiungere il fine sperato considerando che, a pochi
metri dall'ambulatorio è già attivo e funzionante il servizio di
continuità assistenziale, attivo sia il sabato che la domenica dalle 8
alle 20. “Tale iniziativa era stata già bocciata dal comitato aziendale
della Asl RmA – prosegue la Onotri –. Si tratta di una duplicazione inutile e costosa che ha dei costi esorbitanti di oltre 140mila euro l'anno per
personale amministrativo e gestione di software. Inoltre, il servizio è
riservato esclusivamente ai pazienti dei medici appartenenti alla
cooperativa Romamed, circa 55 mila, rispetto a tutti gli abitanti della
zona interessata, che superano i 160 mila”.
Il sindacato dei medici resta critico verso il decreto Balduzzi
(“più che una riforma è una dichiarazione di intenti da inserire
nell'agenda delle Regioni la cui realizzazione pratica e le ricadute su
medici e pazienti rimangono indefinite e nebulose”, sostiene la Onotri) e
si augura, al tempo stesso, che i che i costi del cambiamento non
ricadano sui medici , così come è stato, in molte regioni, per i
certificati telematici e per la ricetta elettronica.
“Mi
chiedo quale sia il senso di reperire altre mega strutture quando già
esistono i distretti sanitari, dove lavorano infermieri, assistenti
sociali, personale amministrativo e specialisti ambulatoriali ed dove è
possibile accedere alla diagnostica di primo livello su richiesta del
proprio medico curante – prosegue la sindacalista dei medici -. Oggi la
medicina di famiglia è capillare e facilmente accessibile. Abbiamo un medico quasi in ogni condominio e questo è vitale soprattutto per i pazienti anziani e malati cronici”.
Allora,
come assicurare l’assistenza h24? “Potenziando e migliorando
l’esistente. Troppo semplice?”, chiede candidamente il medico dello Smi.