Adolfo Porto, segretario
regionale Fimp Sicilia dopo aver ricordato che “la rimborsabilità a
carico dello Stato del farmaco prescritto dai medici, prima del
decreto, era pari al costo del farmaco equivalente di minor costo; la
rimanente quota era a carico del cittadino (e quindi non a carico della
comunità), ciò fa sorgere qualche ragionevole dubbio sull’effettivo
risparmio che la legge in questione mira a ottenere” sostiene anche che la prescrizione per principio attivo presenta ulteriori specifici problemi in pediatria: “... com’è noto la sperimentazione in età pediatrica è limitatissima... ....considerato che in pediatria sono principalmente gli sciroppi
ad essere prescritti, i principali parametri come, ad esempio, la
palatabilità che è l’elemento cardine per acquisire gradimento e
adesione alla terapia, tutto ciò è la vera garanzia del successo
terapeutico... l’adesione alla terapia da parte del bambino
e della sua famiglia non è facile da ottenere e per
tale motivo la scelta del farmaco, l’esperienza del pediatra e il
rapporto fiduciario con la famiglia sono fondamentali. Sull’aspetto
palatabilità anche gli informatori scientifici dei farmaci brand hanno
un ruolo importante. Per il farmaco generico quanto sopra, ovviamente, è
improbabile e complicato da realizzare”... l’elemento di forza del pediatra di libera
scelta è la sua capacità nel prescrivere farmaci graditi e schemi
posologici estremamente, che diviene elemento di sicurezza per le
famiglie ed elemento di successo terapeutico, facilitato dal fatto che
lo sciroppo brand, ad esempio, ha un misurino con dosaggio
scrupolosamente graduato. Per la miriade di farmaci generici (non
soggetti tra l’altro ad alcuna attività informativa presso il medico)
tutto ciò non può essere più considerato. Nasce quindi l’indubbia
difficoltà da parte del pediatra a individuare l’esatta posologia, non
conoscendo il metodo di dispensazione della sostanza nel farmaco
generico e la concentrazione del principio attivo. I pediatri di
famiglia saranno costretti, a sostituire il generico con il brand più
gradevole di gusto, inoltre a consigliare i genitori dei loro piccoli
pazienti, dopo aver prescritto un generico, di leggere il foglietto
illustrativo, oppure di chiedere al farmacista, ciò sgretolerà in un sol
colpo quegli elementi di forza della strategia terapeutica in
pediatria, faticosamente costruita negli anni”
La conclusione quindi è che è necessario: “un intervento di modifica sul decreto che
esoneri, per le ragioni su esposte, i pediatri da tale obblighi e
vincoli prescrittivi”.
Che dire? Senza dubbio il Ministro Balduzzi con questo provvedimento è proprio entrato nel delicato rapporto medico paziente come un elefante in una cristalleria.