Sul web anche qualcun'altro sembra accorgersi di un fatto apparentemente incontrovertibile, ma assolutamente scotomizzato dai media: la politica dei tagli lineari porterà alla morte della sanità pubblica.
E' una persona dal curriculum di tutto rispetto, si tratta di Ivan Cavicchi, docente di Sociologia delle organizzazioni sanitarie e Filosofia della medicina all’università Tor Vergata di Roma, che dal suo blog, ospitato da "il fatto quotidiano" http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/icavicchi/ ci illustra le sue osservazioni, spesso condivisibili e sempre acute, sulla situazione sanitaria di questo paese.
Probabilmente anche la sua, come la nostra, rimarrà una "vox clamantis in deserto" una voce inascoltata, coperta dai clamori delle dichiarazioni ad effetto di ministri cosiddetti tecnici e sindacalisti cosiddetti tali, che cercano di far credere agli italiani, contro ogni logica, che riusciranno a rivoluzionare la sanità italiana senza spendere una lira, anzi risparmiando, utilizzando risorse che sono state già tagliate oltre ogni sostenibilità.
Probabilmente anche la sua voce rimarrà inascoltata, ma è giusto che i colleghi, dopo aver sentito le dichiarazioni di Milillo e Balduzzi e della loro grancassa mediatica, sappiano che in Italia c'è ancora qualcuno che dice quello che non si vuole sentire, cioè che continuando così la sanità pubblica non può che morire e che ci aspetta la legge della giungla della sanità privatizzata.