Doctornews(21/09/2012)
Prescrizione principio attivo, da tavolo tecnico richieste modifica
Problemi di rodaggio per la prescrizione con principio attivo introdotta
ad agosto dalla spending review tra polemiche e scetticismi. Gli
inconvenienti principali riguardano il sistema ricetta elettronica di
Sogei, adeguato per recepire le indicazioni di legge (tradotte anche
nelle linee guida recentemente distribuite alle software house) ma
tutt'altro che fedele alla casistica prevista dalla normativa. In
sostanza, quando il medico prescrive con Aic (cioè specifica il nome
dell'equivalente da dispen sare, branded o generico) il sistema impone
l'uso della dicitura "non sostituibile" e poi obbliga a motivarla. «Non è
quello che dice la legge» osserva Guido Marinoni, rappresentante della
Fimmg al tavolo tecnico sulla prescrizione per principio attivo
istituito dal ministero della Salute «nel caso di paziente cronico con
terapia già avviata, infatti, il medico può continuare a prescrivere il
farmaco già in uso indicando o meno la non sostituibilità, in questo
caso senza necessità di motivazioni».
L'inconveniente non è drammatico, perché il medico che prescrive
attraverso il "filtro" di un gestionale si vede arrivare un segnale di
errore ma riesce comunque a concludere la procedura. A usare la "web
application" di Sogei, invece, la prescrizione verrebbe abortita.
«L'impiego di questo applicativo è limitatissimo» prosegue Marinoni «ma
comunque il baco va messo a posto: no n lo chiediamo solo noi e la
Fnomceo, anche le Regioni lo hanno segnalato».
Ma questo non è l'unico problema del momento. Qualche spina arriva anche
dalla lista di equivalenza che l'Aifa ha diffuso di recente per
supportare la prescrizione con principio attivo. E nella quale non
figurano solo gli "off patent", ma anche farmaci con brevetto ancora in
vigore. «La norma della spending review dovrebbe riguardare solo gli
equivalenti» interviene ancora Marinoni «quindi non si capisce che ci
facciano gli altri nell'elenco: il medico che prescrive una specialità
brevettata non è vincolato alla casistica prevista dalla legge». Anche
in questo caso, la richiesta di medici e Regioni (così come dei
produttori) è che si rimetta velocemente mano all'errore. E intanto c'è
chi sospetta che dietro alla "svista" ci possa essere un piano per
spingere progressivamente i medici alla sola prescrizione con principio
attivo.
Ciò che ipotizza il giornalista di DoctorNews alla fine dell'articolo, a mio avviso è poco probabile, in quanto facilmente attiverebbe un ricorso di costituzionalità e di conformità legislativa che porterebbe probabilmente all'abrogazione della norma stessa, e dubito che Balduzzi, che in fondo è professore di diritto costituzionale all'Università Cattolica, ne sia veramente inconsapevole.