giovedì 30 maggio 2013

Dall'Unione Europea non vengono solo problemi, ma anche richiami al buon senso

Da Quotidiano Sanità

Giovedì 30 MAGGIO 2013

Commissione Ue. Ultimatum all’Italia per far rispettare i tempi di riposo dei medici


Tra due mesi il nostro Paese potrebbe essere deferito alla Corte di Giustizia se non si adeguerà a quanto prescritto dalla direttiva sull'orario di lavoro. Il limite delle 48 ore settimanali, infatti, come quello del periodo minimo di riposo giornaliero di 11 ore non viene rispettato.

I medici italiani lavorano troppo per la Commissione europea che ha chiesto che siano rispettati i loro diritti al riposo minimo quotidiano e settimanale. Se entro i prossimi due mesi l’Italia non si adeguerà a quanto prescritto dalla direttiva sull'orario di lavoro, rischia il deferimento alla Corte di giustizia europea. In base alla legislazione italiana numerosi diritti fondamentali stabiliti nella direttiva sull'orario di lavoro, quali la durata media dell'orario settimanale limitata a 48 ore e un periodo minimo di riposo giornaliero di 11 ore, non si applicano agli "amministratori" che lavorano presso il Servizio sanitario nazionale. La direttiva consente agli Stati membri di derogare ai suddetti diritti quando si tratta “di dirigenti o di altre persone aventi potere di decisione autonomo”.

I medici che lavorano per la sanità pubblica italiana, tuttavia, sono classificati ufficialmente come “amministratori" senza godere necessariamente di prerogative dirigenziali o di autonomia rispetto al proprio orario di lavoro. Ne consegue un'ingiusta privazione dei diritti garantiti loro dalla direttiva sull'orario di lavoro. Il sollecito della Commissione è arrivato sotto forma di parere motivato nel quadro dei procedimenti di infrazione dell'Ue.
  

 Troise (Anaao Assomed): "Riposo dei medici è garanzia di sicurezza per cittadini"
"Il periodo minimo di riposo giornaliero per i medici deve essere assicurato e tutelato perché è posto a garanzia della sicurezza delle cure al cittadino, soprattutto alla luce del blocco del turnover e dell'aumento dei contenziosi in sanità come conseguenza dell'enorme carico di lavoro a cui i medici sono costretti. Ora il Governo italiano deve intervenire modificando la legge". Questo il commento del Segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise, al richiamo della Commissione europea che ha chiesto oggi all'Italia di rispettare il diritto dei medici a periodi minimi di riposo giornaliero e settimanale, come stabilito dalla direttiva UE sull'orario di lavoro.

"L'Anaao ha sollevato questo problema sin dal 2008 e quanto oggi suggerisce la Commissione europea non ci sorprende - ha proseguito - Fu il Governo Prodi a stabilire la deroga per il periodo minimo di riposo compensativo per i dirigenti del Ssn, confondendo una dirigenza in piena autonomia e autogoverno con un'altra, medica, con altri contenuti professionali e che non si autodetermina".

"Oggi in Europa l'orario di lavoro dei medici è variabile nei singoli Stati, ma le nostre 38 ore sono tra gli orari più lunghi. E soprattutto in Europa sono più attenti ai carichi di lavoro - ha concluso Troise - Mentre in Italia per colpa di scelte politiche fatte in passato abbiamo colleghi di 68 anni che fanno ancora turni di notte e riposano poco”.