martedì 18 giugno 2013

Un Servizio Sanitario veramente Nazionale

Maurizio Romani, il vicepresidente della Commissione Sanità, ha  pienamente ragione. Finalmente qualcuno ha osato dire a chiare lettere  quello che è sotto gli occhi di tutti: il regionalismo spinto ha portato per la sanità inequità e diseguaglianze. Il diritto costituzionale alla salute non è lo stesso se vivi al nord o al sud. 
I cosiddetti LEA, Livelli Essenziali di Assistenza, sono garantiti in modo diverso nelle Regioni italiane, anzi possiamo dire che da qualche parte non sono garantiti.
Anche per i medici ci sono grandi difformità sia normative che economiche.
Se prendiamo ad esempio la retribuzione lorda di un medico di famiglia ci rendiamo conto che mediamente esso costa al SSN 71.262 € in Sicilia e 124.124 € in Emilia Romagna, con una differenza dell’80%. Per i medici della guardia medica la situazione non è diversa, con un costo medio di 47.464 in Campania e 72.261 € nel Lazio (calcoli su dati ENPAM riferiti al 2011). 
E’ una giungla retributiva che penalizza intere categorie di medici per la presenza di accordi regionali diversissimi tra di loro che hanno prodotto difformità e disuguaglianze.
D’altro canto la convenzione per la Medicina Generale sembra avere esaurito la sua capacità di remunerare e organizzare la medicina generale e i sindacati dei medici convenzionati non hanno la forza di
contrastare le penalizzazioni che Ministero e Regioni ci impongono utilizzando l’anomalo rapporto giuridico, per cui i medici di famiglia hanno retribuzioni diversissime e gli obblighi dei medici dipendenti, senza averne le garanzie normative e retributive.
Mo.Di.Me.G., il Movimento per il passaggio alla Dipendenza dei Medici di Medicina Generale, costituitosi in rete nei primi mesi dell’anno, persegue l’obiettivo del passaggio dei medici di medicina generale, al rapporto di lavoro dipendente della Dirigenza Medica, derivandone i diritti e i doveri, le garanzie retributive e normative.
“Non vogliamo più essere medici del SSN senza garanzie e senza diritti. La retribuzione del medico deve essere garantita e svincolata dai capricci delle Regioni e dalla scelta dell’assistito”.
Nelle more di una trasformazione contrattuale così radicale, il Movimento si batterà in tutte le sedi opportune per garantire ai medici omogeneità di trattamento normativo ed economico e diritti contrattuali paragonabili a quelli del rapporto di lavoro dipendente, in primis le ferie retribuite e la 13° mensilità.

Il Comitato Promotore di Mo.Di.Me.G
18 giugno 2013