In primo luogo, i medici di Medicina generale, che, come è emerso da una recente indagine dello stesso Censis, sono il principale punto di riferimento per la salute delle famiglie italiane, sono, secondo la ricercatr ice, impiegati in maniera non ottimale e dovrebbero quindi essere messi nelle condizioni di poter lavorare meglio per coprire i bisogni dei loro assistiti.
L'altro punto su cui sarebbe necessario concentrare l'attenzione, inoltre, è la questione dei fondi integrativi, verso i quali, sempre secondo il Censis, non è stata attuata alcuna strategia di ottimizzazione. Questi fondi, infatti, attualmente, spesso rimborsano prestazioni già coperte dalla sanità pubblica: «La sanità complementare in Italia è un universo composto da centinaia di fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti» sottolinea Colicelli. «Una nostra ricerca ha rilevato che oltre il 50% degli importi dei fondi copre prestazioni già rimborsate dal pubblico. Bisognerebbe quindi utilizzare meglio i fondi per coprire le aree scoperte dal Ssn e l'odontoiatria». In ultimo, Collicelli, ha messo in luce la possibilità di aumentare le spese sanitarie al di sopra di una determinata fascia di reddito.