Quello che segue è il mio intervento al consiglio nazionale SMI.
Quale
futuro?
In questi giorni, durante i lavori del
Consiglio Nazionale SMI, con i colleghi della Commissione di settore
abbiamo ragionato molto sul decreto Balduzzi.
E siamo giunti alla conclusione che non
ci piace.
Non ci piace perché prevede un
ulteriore definanziamento del SSN.
Non ci piace perché prevede una
rivoluzione o rifondazione a costo zero.
Vi riporto alcuni
stralci della rassegna stampa di settore di settembre 2012, quando il
Decreto era ancora in fase di discussione in Parlamento
- DOCTOR33La riforma dell''h24 per le cure primarie «può partire anche a costo zero» anche se «non si può fare tutto senza risorse».
- (Adnkronos Salute)Basterebbero 6 mesi per realizzare concretamente l'assistenza sul territorio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, come 'disegnata' dal decreto Balduzzi. "Ma serve la volontà: per la continuità dell'assistenza e il lavoro in squadra si può infatti procedere con costi praticamente vicini allo zero
- DottNetLa riforma dell'h24 per le cure primarie ''può partire anche a costo zero''
Di chi sono queste affermazioni? Del
Ministro? Di qualche esponente del governo? No sono dichiarazioni di
FIMMG e FIMP i 2 sindacati maggiormente rappresentativi della
Medicina Generale e della Pediatria. Peccato che il costo zero sarà
esclusivamente per la parte pubblica, perché le spese le faranno i
MMG, della serie le parole possono fare più danno delle pallottole.
Quando si dice il fuoco amico………………
Ma il decreto Balduzzi non ci piace, anche perché mette il dubbio la capillarità della Medicina
generale tutta, se è vero come è vero che in tutta Italia non stanno
più pubblicando zone carenti di C.A e si stanno chiudendo
postazioni; e mette in forse il rapporto fiduciario medico-paziente.
Ecco alcune dichiarazioni dei
relatori al decreto:
FLASH-On Barani (relatore D.L.
Balduzzi): A causa del ridimensionamento dell'assistenza ospedaliera
e della contrazione delle risorse, abbiamo riorganizzato le cure
primarie: NON VI E' PIU' UN RAPPORTO PAZIENTE MEDICO MA UN RAPPORTO
PAZIENTE-STRUTTURE MULTIDISCIPLINARI, AGGREGAZIONI
FUNZIONALI
FLASH- Miotto: DL Balduzzi. Criticità il rapporto con le Regioni e le risorse finanaziarie. Efficacia in parte differita. Costretti a scontentare i medici di famiglia per favorire un incontro tra Governo e Regioni
FLASH- Miotto: DL Balduzzi. Criticità il rapporto con le Regioni e le risorse finanaziarie. Efficacia in parte differita. Costretti a scontentare i medici di famiglia per favorire un incontro tra Governo e Regioni
Più chiaro di così!
Altro punto cruciale è l’introduzione
dell’assegnazione di budget alle forme associative multi
professionali;con questo si va verso la privatizzazione delle cure
primarie.
Infatti CONFINDUSTRIA Lazio ha messo a disposizione, dalle
pagine del Sole 24h Sanità, i suoi poliambulatori convenzionati per
ospitare studi di MMG. Il passaggio dal convenzionamento
all’accreditamento ,può essere veloce.
Non perché lo dice il decreto
Balduzzi, ma perché esistono altre leggi che hanno tracciato il
percorso: il decreto legge 13 agosto 2011 che introduce all’art 8
gli accordi di prossimità,ovvero la possibilità da parte delle
aziende (in caso di crisi economica) di stipulare accordi interni in
deroga agli accordi nazionali; abbiamo poi la legge di stabilità di
novembre 2011 (in vigore dal 1.1.12) che liberalizza la costituzione
di società tra professionisti inseriti in albi professionali e
Collegi (medici e non) con la possibilità di inserire come soci
soggetti non professionisti con possibilità di finanziamento.
Quindi stipulare in accordo con
Confindustria non è fantascienza.
Detto questo, appare lampante che gli
ACN sono stati svuotati da qualsiasi significato che non sia
puramente formale, tant’è che il decreto Balduzzi prevede che se
entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, se le parti
non stipulano una sorta d’accordo, ci penserà il Ministero
d’ufficio.
Con questo muore il sindacalismo
medico, ma anche i medici come categoria , se non ci sarà un cambio
di rotta.
Appare evidente che se il nostro futuro
sarà in megastrutture faremo meglio a pretendere che siano strutture
pubbliche, piuttosto che private accreditate.
Appare altrettanto evidente che la C.A
così come la conosciamo non ha futuro. Le sue funzioni saranno
attribuite ai medici di A.P? Probabile.
Come sarà possibile continuare ad
essere pagati in queste condizioni a quota capitaria?
Non sarebbe meglio essere retribuiti a quota oraria, per esempio come gli specialisti ambulatoriali?
Non sarebbe meglio essere retribuiti a quota oraria, per esempio come gli specialisti ambulatoriali?
Questo in attesa di un passaggio alla
dipendenza, se pensiamo che questo ci tutela meglio, perché io oggi
vedo in pericolo il nostro futuro lavorativo.
Oppure vogliamo
trasformarci in un’impresa start up?
E’ il momento di cominciare
ad interrogarci sul futuro che vogliamo.