Credo che l'argomento possa interessare molti colleghi:
E' giunto all'attenzione della Commissione Bilancio del Senato per discutere della sua sostenibilità finanziaria, il disegno di legge del Senatore De Lillo relativa all’annosa questione delle borse di studio non corrisposte dallo Stato
italiano ai medici che hanno frequentato le scuole di specialità tra il
1982 e il 1991, e che ha portato a migliaia di ricorsi per ottenere i
rimborsi.
Il
Senatore De Lillo ha voluto chiarire i punti essenziali del suo disegno
di legge in un’intervista, che potete ascoltare quì sotto.
Quì sotto il comunicato stampa della CONSULCESI su questo argomento:
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COMUNICATO STAMPA
MEDICI EX
SPECIALIZZANDI: IL SENATORE DE LILLO PROPONE LA TRANSAZIONE PER
SALVARE I CONTI DELLO STATO
L'Onorevole
con il suo disegno di legge, al momento al vaglio della Commissione
Bilancio, cerca un compromesso tra le legittime richieste dei
professionisti e la salvaguardia delle casse pubbliche, a fronte di
rimborsi che arrivano in tempi sempre più brevi
«Purtroppo
il tema si trascina da anni», così esordisce il Senatore Stefano De
Lillo in un'intervista rilasciata alle telecamere di Sanità in tv,
facendo riferimento alla questione dei rimborsi per i medici che
hanno frequentato le scuole di specialità senza ricevere le borse di
studio previste dalle norme europee.
Si tratta di
una palese infrazione dello Stato italiano, che si è trovato a
fronteggiare moltissimi ricorsi di questi professionisti. Le cause
man mano passano in giudicato, con il rischio che il conseguente
esborso sia enorme, dell'ordine di grandezza di miliardi.
«Il mio
disegno di legge – continua il Senatore - propone una transazione
tra lo Stato e gli specialisti, al fine di arrivare a un compromesso,
che permetterà di cessare il contenzioso, risparmiando anche sulle
spese giudiziarie e andando nell'arco di più anni a un pagamento
concordato, in cui gran parte o buona parte sarà prevista sotto
forma di credito d'imposta».
La proposta,
attualmente al vaglio della Commissione Bilancio del Senato, varrà
però solo per coloro che si sono già attivati per ottenere il
rimborso: «abbiamo imposto dei paletti, per cui, dal momento in cui
sarà emanato questo provvedimento, varrà come forma di sanatoria
per coloro che avranno già presentato un ricorso».
Diventa però
sempre più urgente portare avanti il ddl De Lillo, dato che i tempi,
come dimostra una recente sentenza del Tribunale di Venezia, che sta
pagando rimborsi per 2,5 milioni di euro a soli 5 mesi dalla
decisione, si stanno facendo sempre più brevi: «oramai la
giurisprudenza in materia è compiuta, per cui penso che le cause
arriveranno a una definizione sempre più rapida. Per mettere in
salvaguardia i conti dello Stato è quindi necessario giungere
velocemente all'accordo transattivo».