Riporto questa lettera dei colleghi del gruppo di Sanità in Rete di cui condivido i contenuti.
GRUPPO MEDICO SANITA’ IN RETE
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01/11/2012
LETTERA APERTA
Agli Organi /Agenzia di Stampa
LORO SEDI
In risposta
ai numerosi articoli pubblicati di recente sulle principali testate
italiane, in cui il segretario di uno dei sindacati di MMG afferma con
sicurezza che i medici di famiglia sono in grandissima maggioranza
soddisfatti delle proposte contenute nel recente decreto Balduzzi, ed in
riferimento all'apertura degli studi di Medicina Generale 24 h al
giorno per 7 giorni su 7, vorremmo puntualizzare quanto segue.
E’ purtroppo ormai consuetudine della politica ricorrere per qualsiasi
decisione allo strumento della decretazione, misura sostanzialmente
deputata a risolvere le questioni d’urgenza e questo governo di tecnici ,
non eletto dai cittadini e quindi inserito in una dinamica che appare
poco democratica sembra non fare eccezione. Riteniamo infatti che in una
materia così importante come la riorganizzazione del SSN ed in
particolare del suo cardine, ovvero la medicina di famiglia, sia
necessaria una lunga e ponderata discussione in cui ognuna delle parti
in causa sia chiamata ad esprimersi . Le riforme dall’alto, mascherate
come urgenza ed inglobate in materia di spending review, non sono
tollerabili in uno stato democratico, specie quando si ragiona della
salute dei cittadini , principio sancito e tutelato dalla Costituzione.
Dunque vi è già un clamoroso errore di partenza in questo decreto, del
quale oltre la non democraticità , si vede ben poco anche l’utilità.
L’impossibilità per qualsiasi essere umano di lavorare 24 ore su 24
rende obbligatoria, come previsto dal decreto stesso, l’aggregazione di
numerosi medici , la quale associazione non solo appare impossibile in
moltissime parti del nostro Paese, ma obbligherà i cittadini a veri e
propri viaggi della speranza per raggiungere l’agognata struttura. Ma
quando i trafelati cittadini giungeranno all’interno dello studio medico
si accorgeranno con disappunto di non trovare il loro medico di fiducia
e questo potrà loro succedere in futuro numerose volte , con il
risultato che il loro medico di fiducia in pratica non esisterà più.
Dunque la riforma mira sostanzialmente a modificare gravemente il
rapporto fiduciario medico /paziente , trasformando l’antico e sempre
amato medico della persona nel medico della struttura e il classico
paziente nel proprio fascicolo elettronico.
La riforma non solo non ridurrà ma verosimilmente aumenterà le spese,
sia per creare le strutture polifunzionali sia per pagare chi vi opera (
perché ad esempio l’attività notturna non può essere ricompensata come
quella diurna ); pertanto la riforma ad invarianza di spesa appare assai
poco praticabile.
Non vi sarà inoltre alcuna riduzione degli accessi al PS, perché il
paziente ansioso o chi sta veramente male continuerà ad andarci e perché
il medico della struttura sarà in ogni caso obbligato ad inviare in
Ospedale il paziente acuto, per difetto di procedure
diagnostico-terapeutiche che solo in ambito ospedaliero possono avere la
giusta dinamica. Il risultato che il decreto vorrebbe perseguire ossia
svuotare i PS attraverso l’apertura degli ambulatori h24 non solo non
sarà raggiunto ma si rivelerà inutile e costoso, perché il paziente ha
diritto di recarsi dove vuole, perché attraverso l’indiscriminato
aumento dell’offerta, attraverso una logica da supermarket, il
consumismo sanitario tenderà a far lievitare i costi e perché il decreto
non tiene conto della specificità dei ruoli professionali, non potendo
l’assistenza di Medicina Generale essere interscambiabile con attività
di Pronto Soccorso, di Emergenza e di Continuità Assistenziale.
L’apertura h24 servirà soltanto a coloro che ritengono per principio che
tutto sia dovuto, i quali potranno recarsi in ogni momento e più volte
al giorno, trovando sempre qualcuno del gruppone che li ascolta, con
inutili e dannosi intasamenti a scapito delle vere e proprie patologie.
Inoltre per le prestazioni di diagnostica nei megastudi serviranno soldi
e competenze , perché non si può improvvisare una ecografia o un ECG se
non si hanno il background e l’esperienza necessari; occorrerà pertanto
ricorrere a specialisti , che dovranno essere pagati per la loro opera e
che ben difficilmente accetteranno la disponibilità anche notturna ,
dal momento che la diagnostica già esiste nei PS. Dove sperimentati, i
grupponi sono falliti o hanno dato pessimi risultati come evidenziato su
BJGP e piuttosto siamo tra gli ultimi in Europa nell'avere Dipartimenti
di Medicina di Famiglia e nell'essere veri specialisti in medicina di
famiglia con pari dignità professionale,sociale economica e contrattuale
rispetto agli altri medici.
Dunque moltissime ombre e ben poche luci nel decreto Balduzzi, che viene
difeso a spada tratta da alcuni sindacati e ci chiediamo riguardo al
necessario finanziamento delle aggregazioni quale soggetto pubblico o
(privato?) dovrà amministrare il budget assegnato. E con quali garanzie?
Saranno i sindacati a gestire tutto questo?
Ogni cittadino si troverà verosimilmente ad avere una specie di piccola
dote per superare la quale il medico dovrà dimostrare l’effettiva
necessità con perdita di tempo ed energie.
Cosa servirebbe dunque veramente a nostro avviso ?
I PS andrebbero potenziati e i MMG, che sono ancora oggi la figura nei
confronti dei quali i cittadini italiani hanno la maggiore fiducia ,
andrebbero sostenuti ed incentivati non senza un’opera di educazione
sanitaria nei confronti dei pazienti, ormai indispensabile per evitare
accessi inutili in ambulatori ed ospedali e salvaguardare la salute di
tutti. La Guardia Medica non andrebbe soppressa, ma potenziata , con
adeguata preparazione dei medici, perché uno dei rischi
dell’aggregazione mono o polifunzionale, se gestita attraverso budget
contrattati con singole Regioni o singole ASL, oltre a determinare una
frammentazione infinita del nostro Sistema Sanitario potrebbe porre seri
problemi di qualità dell’assistenza perché c’è il rischio che con il
budget si paghino medici alle prime armi per gli sgraditi turni di notte
, con conseguente disservizio. Infine come esistono i premi produzione
per i dirigenti amministrativi bisognerebbe introdurre una sorta di
premio per i medici che curano bene i loro pazienti , ovvero per quelli
che meglio educano , meno ricoverano e più assistono i loro pazienti.
Questo e non il populismo del sempre disponibile sarebbe il meccanismo
giusto per una vera rivoluzione della Medicina di base, premiare i
migliori e non obbligare tutti ad una vita d’inferno in unioni
orgiastiche.
Distinti saluti,
I Medici di Sanità in Rete
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