Ciò in un momento in cui il nuovo governatore sta ripensando al Centro di formazione regionale e alle sue funzioni. Noi non possiamo altro che plaudire a questa iniziativa per quel che il centro rappresenta e ha rappresentato.
In un momento come questo, con contratti bloccati, disoccupazione e sottooccupazione della categoria , portare avanti una battaglia che serve per ottenere riconoscimenti economici per i soliti vertici sindacali, che sono di fatto anche i vertici delle commissioni CEFORMEG, ci sembra poco etico e di nessun significato per la categoria tutta.
Se ci sono fondi questi andrebbero usati per rifinanziare un nuovo accordo integrativo regionale.
Basta accordi a costo zero.
Pubblichiamo la lettera aperta della dr. Patrizi a tutti i colleghi.
FORMAZIONE, SINDACATO E POTERE
Come in questi mesi il sindacato cosiddetto più rappresentativo
della medicina generale ha fatto causa, perdendola, per garantire
rimborsi sindacali ai suoi massimi dirigenti, così adesso che il
castelletto del potere regionale, costruito sulla formazione dei medici
di medicina generale e utilizzato da anni a mero serbatoio di danari
pubblici e cassetta sindacale per manipolare i neo iscritti al corso
regionale di formazione, senza invece dare segnali di condivisione con
tutte le rappresentanze della categoria né tanto meno garanzia di
qualità della formazione erogata , che, a detta degli stessi giovani
colleghi, e degli oltre 4000 MMG, dimostra lacune, evidenti carenze e
forti spinte all' inquadramento sindacale, che nulla ha a che fare con
la formazione, ebbene proprio adesso, lo stesso sindacato regionale
parte a rivendicare diritti e danari pubblici su un articolo dell AIR
che noi contestammo aspramente, proprio perché pensato per dare poltrone
e soldi pubblici sottratti al monte salariale della medicina generale.
Inammissibili quote mensili di migliaia di euro/mese per il direttore
del Centro e tutti i componenti delle commissioni, con una spartizione
di cariche che vengono difese con i denti e adesso con i ricorsi al TAR,
così come veniva garantita la insindacabilità della gestione economica
delle migliaia di € erogate a quel Centro, affidandola ad "un
commercialista di fiducia" del suo Direttore.
Siamo stanchi di un sistema sindacale di gestione regionale e
nazionale delle questioni contrattuali che devono invece essere
improntate a lealtà, trasparenza e pubblica utilità .
La formazione é un bene prezioso che deve vedere il concorso delle menti migliori , più preparate oneste e impegnate a garanzia di progresso per tutti i colleghi e quindi per il ssn e regionale stesso .
La formazione é un bene prezioso che deve vedere il concorso delle menti migliori , più preparate oneste e impegnate a garanzia di progresso per tutti i colleghi e quindi per il ssn e regionale stesso .
In questi anni e ancora in questi giorni l unica preoccupazione degli
attuali gestori del centro regionale di formazione sembra essere solo
garantirsi la sopravvivenza di un giocattolo finalizzato a gestire
potere e soldi, non a garantire qualità e formazione.
A queste condizioni e con i pessimi risultati conseguiti, quel Centro non ci interessa.
Occorre lavorare tutti su un percorso di formazione della medicina generale che, a partire dal triennio , sia garanzia di qualità, spessore professionale, preparazione clinica e gestionale delle cure primarie e del territorio e non interessi personali e di carriera di chi si ë insediato in quelle poltrone .
Occorre lavorare tutti su un percorso di formazione della medicina generale che, a partire dal triennio , sia garanzia di qualità, spessore professionale, preparazione clinica e gestionale delle cure primarie e del territorio e non interessi personali e di carriera di chi si ë insediato in quelle poltrone .
Difficile, poi , anche realizzare percorsi formativi validi e
attraenti per le stesse aziende sanitarie,e per i colleghi , che tanto
necessitano di aggiornarsi e formarsi , quando evidentemente é il
livello di qualità intrinseca di quel Centro che, evidentemente, non ha
consentito né la condivisione regionale e delle aziende nè il
gradimento dei colleghi ai quali la formazione é destinata e con i quali
é necessario pensarla idearla e strutturarla.
Rivendicare soldi mal gestiti, non finalizzati, non condivisi , non verificati né valutati dai diretti interessati , ossia i medici di medicina generale, quando i colleghi non hanno visto un solo euro di quella copiosa parte del proprio monte salariale contrattuale, bè ci sembra veramente di cattivo gusto.
Rivendicare soldi mal gestiti, non finalizzati, non condivisi , non verificati né valutati dai diretti interessati , ossia i medici di medicina generale, quando i colleghi non hanno visto un solo euro di quella copiosa parte del proprio monte salariale contrattuale, bè ci sembra veramente di cattivo gusto.
Purtroppo i nodi della cattiva gestione, delle incapacità e
soprattutto della volontà di egemonizzare laddove forse si pensava ci
fosse possibilità di governare fondi e consensi , ebbene , vengono al
pettine.
Proprio adesso che si fa più stringente la necessità non più
prorogabile di garantire ai colleghi della medicina generale (
assistenza primaria, continuità assistenziale, medicina dei sevizi ed
emergenza ) una preparazione forte, contestualizzata, aggiornata
costantemente e forte dei moderni sistemi di ricerca delle evidenze
scientifiche e delle fonti attendibili di letteratura, non si può
lasciare inutilizzate risorse importanti , destinate a tutti i colleghi.
Né si può bussare cassa, a nome di interessi così importanti e
vitali, per chiedere la corresponsione di emolumenti personali e di
tutti i componenti di quel Centro, che, deve ancora dimostrare di avere
iniziato a lavorare per i medici di medicina generale del Lazio.
Cristina patrizi