COMUNICATO STAMPA
SANITÀ, SMI:
GIÙ LE MANI DAI DIRITTI SINDACALI. SISAC E REGIONI, CON LA GRAVE
RESPONSABILITÀ DELLA FIMMG, METTONO IN DISCUSSIONE LA RAPPRESENTATIVITÀ E
LA DIFESA DELLE GARANZIE DEI MEDICI
SALVO CALÌ,
SEGRETERIO SMI: ”BASTA CON I FURBETTI DELLE SOSTITUZIONI SINDACALI E
GLI ‘ABUSI’. NO PERÒ ALL’ATTACCO ANTI DEMOCRATICO DI SISAC E REGIONI
AI DIRITTI E ALLE TUTELE DEI MEDICI”
LO SMI
IMPUGNA IN TUTTE LE REGIONI IL PROVVEDIMENTO DELLA SISAC CHE PREVEDE IL
PAGAMENTO DEL SOSTITUTO A CARICO DEL MEDICO CHE FA SINDACATO
A pochi
giorni dalle polemiche sorte per l’invio della circolare della Sisac che
prevede una radicale e penalizzante modifica delle relazioni sindacali
e, in concreto, del meccanismo delle sostituzioni per i medici di
famiglia, Salvo Calì, segretario nazionale del Sindacato dei Medici
Italiani (Smi), contesta duramente la decisione della controparte
pubblica, con il fattivo sostegno delle Regioni e censura «coloro che,
con grande faccia tosta, si ergono adesso a paladini dei diritti
sindacali e che, invece, sono i primi responsabili di questo attacco»,
cioè il sindacato maggioritario della medicina di famiglia, la Fimmg,
causa principale di questa situazione: «I
“furbetti” delle sostituzioni sindacali con i loro “abusi” –
sottolinea - stanno permettendo alle Regioni e, quindi, alla Sisac di
demolire le relazioni sindacali della medicina convenzionata e negare,
così, i diritti dei medici di famiglia. I fatti si leggono con
chiarezza in un’ordinanza del Tribunale di Roma che ha respinto un
ricorso della Fimmg contro la Ausl RM-D che aveva, giustamente
(aggiungiamo noi), contestato le troppe ore di sostituzione sindacale
richieste addirittura dal segretario nazionale, dott. Giacomo Milillo,
in relazione ai suoi assistiti. In sintesi: sono stati richiesti
rimborsi in relazione alle ore di sostituzione assegnate dalla
organizzazione sindacale e non in relazione alle ore di sostituzione in
effetti prestate dal sostituto. Un “abuso” ? Per l’Asl sì e per il
Tribunale, pure. Ordinanza che, oltretutto, stranamente, non è stata
impugnata dal diretto interessato».
Per lo Smi
questa vicenda aumenta la sfiducia rispetto ai “camici bianchi”,
indebolendo così ulteriormente la categoria: «In un clima di grave
diffidenza nei confronti dei medici, ma anche dei sindacati (e del
sistema ordinistico) – aggiunge il segretario nazionale - qualcuno ha
pensato bene di scrivere un’ulteriore pagina di malcostume, tipica di
una “casta” lontana dalla realtà e incapace di dare esempi virtuosi. Un
altro episodio che va di pari passo con la controversa pratica delle
sponsorizzazioni di prodotti commerciali, vedi la campagna di qualche
mese fa (sempre della Fimmg) sulle crociere e le acque minerali (ma
anche di qualche anno fa delle uova e i pediatri) e con l’ingombrante
conflitto di interessi tra cariche ordinistiche e previdenziali: o si è
segretari di un sindacato o si è presidenti di ordini. Stesso discorso
vale per l’Enpam. Rimane ancora, aperta in tal senso, la grave vicenda
del presidente della Fnomceo, dell’Ordine di Torino e senatore, Amedeo
Bianco, di cui ancora attendiamo le dimissioni dai ruoli ordinistici».
«I medici -
conclude Calì - devono alzare la testa e dire no a tutto ciò. La
maggior parte della categoria lavora in condizioni precarie e
difficili, con il blocco dei contratti e delle convenzioni, oberata di
compiti impropri e spesso al centro delle polemiche come capri espiatori
di una malasanità causata dalla perniciosa ingerenza dei partiti nella
gestione del Ssn. In più ora dobbiamo subire l’onta della demolizione
dei nostri diritti, a causa di alcuni, pochi (uno o più?), ma ai
massimi livelli della Fimmg, che hanno preteso più di quanto gli
spettasse con le sostituzioni e i relativi rimborsi. Come Smi abbiamo
impugnato la circolare della Sisac, ma il danno fatto è enorme».