martedì 31 luglio 2012

Rottamazione della Medicina Territoriale in Toscana

SANITA' SMI: IN TOSCANA SI ROTTAMA LA MEDICINA TERRITORIALE

PINA ONOTRI, DIRIGENTE NAZIONALE SMI: “SI VUOLE CHIUDERE LA GUARDIA MEDICA, INTASARE IL 118 E I PRONTO SOCCORSI E DEPORTARE I MEDICI DI FAMIGLIA IN STRUTTURE CHE REPLICANO IL MODELLO FALLIMENTARE INGLESE DEI PICCOLI OSPEDALI DI QUARTIERE. UNA SCELTA SBAGLIATA, IL CUI UNICO FINE È FAR PERDERE POSTI DI LAVORO E TAGLIARE SERVIZI A DANNO DEI CITTADINI E DEI MEDICI”

Il Sindacato dei Medici Italiani (Smi), boccia il modello toscano di riorganizzazione delle cure primarie anticipato ieri sui giornali. Per lo Smi, sigla rappresentativa dei medici del settore, l’accordo stabilito dalla Regione Toscana in solitario con una sola organizzazione sindacale, è da rivedere radicalmente.
Per la responsabile nazionale della Continuità assistenziale, Pina Onotri, assistiamo all’ennesimo esperimento organizzativo, il cui unico scopo è ottenere «qualche titolo sui giornali, ingannare i cittadini e produrre un ulteriore danno al nostro già malandato Ssn».
«Se le notizie apparse sui media, fossero confermate – aggiunge la dirigente Smi – assisteremmo allo smantellamento di un servizio sul territorio, che seppur migliorabile e potenziabile, rimane capillare, efficiente e capace di rispondere alla domanda di salute dei cittadini. Un’organizzazione di cure primarie che vede i medici fortemente presenti in ogni comune e quartiere e nelle 24 ore, sia con i loro ambulatori sia nelle guardie mediche, tutti i giorni, le notti e i festivi».
«La Regione – continua Onotri - dovrebbe potenziare questa realtà con investimenti seri, invece di puntare sull’azzeramento di un’esperienza che è ritenuta anche a livello internazionale tra le migliori al mondo. Senza dimenticare le necessarie innovazioni anche per quanto riguarda l’associazionismo, la medicina di gruppo e i percorsi di assistenza integrata e in rete tra medici del territorio (specialisti, medici di famiglia, di continuità assistenziale, del 118 e pediatri). Bisogna lavorare perché i cittadini in modo funzionale abbiano ancora più adeguati servizi, non riproporre una modellistica accentratrice basata sugli ospedali di quartiere. Sempre che il vero scopo della Regione e dei sindacati che hanno concordato questo modello rigido non sia quello di chiudere ambulatori di guardia medica, di tagliare posti di lavoro, di fare, di nascosto, una piccola spending review in salsa toscana».
«Chiediamo – conclude la dirigente Smi – di essere convocati immediatamente e di poter discutere di questa controriforma delle cure primarie. Altrimenti ricorreremo alla protesta e, se necessario, anche alle vie giudiziarie visto che questo accordo separato (escludendo tutte le altre sigle) con la FIMMG, fa carta straccia delle regole contrattuali previste dalla Convenzioni»

ARTICOLO DELLA NAZIONE DI FIRENZE

 

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