giovedì 16 agosto 2012

Cosa succede, da oggi, in farmacia?

Risposta: di tutto!

Premessa: la nuova norma non si applica alle terapie già in atto, nè ai farmaci non inseriti nelle liste di trasparenza (quelli a brevetto non scaduto).

  1. Pertanto se prescrivete un farmaco a brevetto non scaduto, scrivete il nome commerciale sulla ricetta e il farmacista darà il farmaco al paziente.
  2. Se invece scrivete solo il nome commerciale di un prodotto a brevetto scaduto, il farmacista, non sapendo se il trattamento fosse già in atto, consegnerà il farmaco al paziente chiedendogli se preferisce il generico.
  3. Se scrivete solo il nome del principio attivo e il paziente vuole il generico, il farmacista gli darà il generico.
  4. Se scrivete solo il nome del principio attivo e il paziente vuole il farmaco di marca, lo dice al farmacista che gli da il farmaco di marca e gli fa pagare la differenza.
  5. Se scrivete  sia il nome del principio attivo che quello del farmaco di marca, ugualmente il farmacista proporrrà il generico ma darà il farmaco di marca se il paziente lo vuole.
  6. L'unica VERA differenza è che se scrivete NON SOSTITUIBILE dovete scrivere anche il perché (a penna con timbro e firma).
Un'ultima domanda:
che succede se il medico confidando nel punto 2 continuerà a precrivere il nome commerciale dei farmaci, visto che il farmacista comunque consegnerà ugualmente il farmaco al paziente,  magari confidando anche che gli stessi enti addetti ai controlli difficilmente si raccapezzeranno?
La "spending review" in se non specifica sanzioni, pertanto si rimanda alla sezione azioni disciplinari dell'ACN, ma se consideriamo che nel caso specifico non vengono lesi principi deontologici nè creati disservizi nè procurati danni all'erario l'esito dell'eventuale azione disciplinare è perlomeno dubbio.

Ora secondo voi che che senso ha tutto questo?




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