venerdì 31 agosto 2012

Lettera aperta ai colleghi di C.A.

Cari colleghi,

voglio condividere con voi alcune riflessioni sul famoso-famigerato Decreto Balduzzi.
Come molti di voi sapranno, la discussione della bozza in consiglio dei ministri  è stata rimandata a
mercoledì  p.v., e probabilmente, la bozza definitiva sarà resa pubblica martedi.
Ad un'attenta lettura delle ultime bozze circolanti non si può stare assolutamente tranquilli, soprattutto nel passaggio che recita: "le regioni possono , nei limiti delle disponibilità finanziarie per il servizio sanitario nazionale loro assegnate , provvedere alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme aggregative ed organizzative fornendole in maniera diretta oppure tramite l'erogazione di risorse finanziare necessarie per l'acquisizione degli stessi beni e servizi.”
La possibilità e non l'obbligo di  farsi carico dell’organizzazione   e l'opzione  di poterla demandare ,in alternativa, alle forme aggregative, di fatto, smantella il sistema di assistenza h 24 (medici di famiglia il giorno e medici di c.a di notte e nei festivi) così come sinora conosciuto: capillare, accessibile, equo ed economico.
 Esprimo una forte preoccupazione per tutti  i medici di ca e  per coloro che sono titolari di contratto a tempo indeterminato, e sulla loro futura  riallocazione all'interno di queste organizzazioni funzionali, ma soprattutto per i colleghi precari (quasi il 40% dei 13.000 medici operanti sul territorio nazionale).
Chi sarà il loro nuovo datore di lavoro? La regione , l'azienda, oppure i componenti delle aggregazioni funzionali?  O peggio ancora delle cooperative, così come per gli infermieri?
E che dire dei giovani medici appena formati che, sino ad oggi ,potevano almeno aspirare a lavorare nei servizi di continuità assistenziale, e domani magari lavoreranno ancora più sottopagati nelle AFT o UCCP?
Sono contenta che anche altri  si siano finalmente accorti che l’assistenza h 24 7 gg su 7 già esiste; ma c’è da chiedersi chi sia il consulente e l’interlocutore del  costituzionalista  Balduzzi  in materia di sanità.
Io sono uno del 8000 medici titolari di doppio incarico e non mi sento affatto pronta  agli studi medici h 24 così come sono concepiti, come qualcuno ha  dichiarato sui giornali e come me tanti altri. Ede gli altri 7000  medici di C.A , età media 50 anni, cosa ne facciamo ? Li rottamiamo?

il programma dello SMI, da sempre, è  questo :
  1. Servizio di continuità assistenziale coordinato dall’Azienda; 
  2. Riconoscimento del lavoro usurante notturno; 
  3. Tutele economiche e professionali;

Non mi pare che altri aspirino a questi stessi diritti per il settore che dicono di rappresentare

 Adesso  è inutile  che chi, in nome di una  fantomatica  rifondazione (come se si dovesse ricostruire su delle macerie, negando tutto ciò che di buono i medici hanno fatto nell’ambito del SSN) , cerchi di tranquillizzare la categoria, quando ha deciso, fin dall’inizio, che l’agnello sacrificale di questa  pseudo-riforma  doveva essere l’anello più debole della catena: la Continuità Assistenziale.

Cerchiamo di difendere la dignità del nostro lavoro.
Cerchiamo di difendere il nostro DIRITTO al lavoro.

Pina Onotri
Responsabile Nazionale SMI –C.A.