Più volte su questo Blog ho sostenuto l'inutilità delle norme contenute nel decreto Balduzzi sulla responsabilità professionale (1, 2, 3, 4, 5) oggi su Quotidiano Sanità nuove voci, più autorevoli della mia, ribadiscono chiaramente questo concetto, rendendo evidente che neppure in questo campo il ministro Balduzzi e il governo di cui ha fatto parte ha fatto qualcosa di buono e che ben altri sono i provvedimenti legislativi necessari per affrontare questo problema.
Giovedì 13 DICEMBRE 2012
Errori medici. I magistrati: ”Il decreto Balduzzi è inutile”
Stroncatura delle norme del decreto
del ministro della salute. Santacroce (Corte d’Appello di Roma) e Maisto
(Corte d’Assise di Roma): “Norme confuse e di difficile applicazione e
sostanzialmente inutili”. Saccomanno (Pdl): "Al Senato volevamo
cambiarle". Il dossier dei chirurghi sulla responsabilità profesionale.
Il convegno era titolato “Toghe in corsia” e a
promuoverlo è stato questa mattina a Roma il Collegio italiano dei
chirurghi. Obiettivo principale dell’incontro quello di valutare le
ripercussioni dell’art.3 del decreto Balduzzi, ormai convertito in
legge, che prevede novità in materia di responsabilità professionale dei
sanitari.
Molti i magistrati intervenuti ma, contrariamente a quanto ci si poteva
attendere, da loro non sono arrivate dotte analisi procedurali ma poche
semplici e nette parole, riassumibili in una vera e propria stroncatura
del provvedimento: “Norme inutili sulla responsabilità professionale e
norme carenti sul piano delle garanzie di copertura assicurativa delle
strutture sanitarie”.
Frasi forti, soprattutto se si considera che a pronunciarle sono stati
magistrati di spicco, come il presidente della Corte di Appello di Roma
Giorgio Santacroce e il presidente della Corte d’Assise di Roma Afro
Maisto. Due magistrati “navigati”, certamente attenti alle parole. Ma il
loro parere è netto: “Questo decreto non serve a risolvere i problemi
del contenzioso legale tra medico e paziente e nulla potrà fare per
limitare la medicina difensiva”.
Ma non basta. Il problema crescente dei costi proibitivi delle polizze
assicurative non viene anch’esso risolto mancando l’atteso obbligo delle
Asl ad assicurarsi. Il panorama resta quindi denso di incognite e
caratterizzato da un clima di grande incertezza nella classe medica che
ha spinto il presidente del Collegio dei Chirurghi Marco d’Imporzano a
parlare di rischio “chirurgia” intendendo con ciò la reale prospettiva
di abbandono (già oggi evidente) da parte dei medici di quelle pratiche
chirurgiche più complesse e a più alta probabilità di complicazioni che
sempre meno chirurghi saranno disposti a fare.
A ricordare che quelle norme dovevano essere cambiate riprendendo in
parte il lavoro già svolto dal Parlamento sul tema della responsabilità
professionale, è stato il senatore Michele Saccomanno, relatore del
decreto Balduzzi alla Commissione Igiene e Sanità del Senato e primo
firmatario della proposta di legge sulla responsabilità professionale
che aveva trovato ampi consensi tra tutti i gruppi. "Abbiamo provato a
cambiare quella norma e devo dire che il Ministro Balduzi era d'accordo
con noi. Poi i tempi stretti che ci sono stati dati per la conversione
in legge al Senato, impedendoci di fatto di apporre qualsiasi modifica
al testo varato dalla Camera, hanno impedito di emendare l'articolo 3.
Tant'è che ora sto provando a farlo salendo sul carro del ddl stabilità
con appositi emendamenti già presentati e che mi auguro possano trovare accoglienza dal Governo".