COMUNICATO STAMPA
A RISCHIO 150 POSTI DI LAVORO E LA TENUTA DEL SSN, LO SMI IN TOSCANA DICHIARA
LO STATO DI AGITAZIONE
SALVO CALÌ, SMI: “ECCO I FRUTTI MARCI DI UN MALINTESO FEDERALISMO E LE
CONSEGUENZE DELLA RIFORMA BALDUZZI: DAL CENTROSINISTRA AL CENTRODESTRA, TUTTI
CONTRO IL SSN PUBBLICO E DI QUALITÀ. SI VUOLE COSTRUIRE UNA SANITÀ SENZA MEDICI
NELLE AMBULANZE E CON MENO POSTAZIONI DI GUARDIA MEDICA. TAGLIA, TAGLIA, NON
RIMARRANNO PIÙ SERVIZI PER I CITTADINI”
Il Sindacato dei Medici denuncia come sia in corso un
tentativo di demolire il Ssn, partendo dagli accordi che si stabiliscono in
sede regionale. Per il segretario generale dello Smi, Salvo Calì, «tanto nella
Calabria governata dal Centrodestra, quanto nella Toscana governata dal Centrosinistra
si abusa delle competenze derivanti da un malinteso federalismo e si applicano
in modo strumentale le norme contenute nella riforma Balduzzi per chiudere
postazioni di guardia medica e del 118, per affidare, dopo la mezzanotte, la
continuità dell’assistenza ai medici dell’emergenza, che dovrebbero occuparsi
di altro, vista la loro specializzazione; per esempio, come sarebbe più corretto, per stare sulla
ambulanze, invece di esserne esclusi per fare posto a volontari e infermieri
con una preparazione relativa. Così si sta distruggendo il Ssn pubblico,
universale e di qualità».
Nello specifico della Toscana, intervengono ancora Pina
Onotri, responsabile nazionale Smi della Continuità assistenziale e Fabiola
Fini, responsabile nazionale del 118-convenzionati. «La Regione Toscana ha
deciso di chiudere sessanta postazioni di emergenza 118, con una perdita
considerevole di posti di lavoro: si calcola circa 150 medici. La decisione è
stata presa senza consultare i sindacati , i quali, hanno subito proclamato lo
stato di agitazione».
«Lo Smi – aggiungono le due dirigenti - si è fatto
promotore di proposte concrete di riorganizzazione dell'emergenza regionale, che
salvaguardino i posti di lavoro, la tenuta del sistema, il diritto di tutti i
cittadini ad avere un soccorso immediato ed efficace in ogni parte del
territorio».
«La nuova "rimodulazione" regionale, invece,
- concludono Onotri e Fini - prevede l'impegno h16 della continuità
assistenziale, con relativo taglio occupazionale e l'impiego, dopo mezzanotte, dei
medici 118 nella doppia attività di emergenza e di guardia medica, con evidente
sovrapposizione di tipologie lavorative diverse, che vanno a scapito
dell'efficacia del soccorso e della ottimale assistenza medica ai cittadini. Una
porcheria. Un progetto da cambiare subito, altrimenti lo contesteremo in tutte
le sedi, politiche, sindacali e legali».