giovedì 21 giugno 2012

Milillo boccia gli ambulatori MED

Continua la dicotomia FIMMG nazionale FIMMG Lazio.
Su Repubblica Roma questo articolo visualizzabile al seguente link:

http://tinyurl.com/d6w2ck9

Per chi volesse leggerlo senza cliccare il link riporto l'articolo in copia-incolla:

I medici bocciano gli ambulatori Med
"Sono pericolosi i percorsi differenziati"

La Società scientifica nazionale e il sindacato dei sanitari d'emergenza e di famiglia contro la sperimentazione della Regione: "E' pericoloso valutare i pazienti dal codice assegnato da Pronto soccorso"



"Creare percorsi differenziati in ospedale in base alla priorità assegnata ai casi di Pronto soccorso al momento dell'accettazione risulta inutile, se non potenzialmente pericoloso per i pazienti, in particolare per quanto riguarda i codici verdi, cioè quelli considerati di media entità".

E' chiara la posizione della Società italiana medicina di emergenza-urgenza (Simeu) e del sindacato nazionale della federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg) in merito alla sperimentazione degli ambulatori Med nel Lazio, strutture alternative al Pronto soccorso per pazienti in codice bianco e verde e dunque senza necessità di interventi urgenti.

Il progetto è stato attivato a partire dallo scorso 15 aprile in 14 ospedali della capitale e della Provincia e prevede la presenza dalle 8 alle 20, per tutto l'arco della settimana, in un ambiente prossimo al Pronto soccorso, di un medico di medicina generale. La sperimentazione si concluderà dopo un anno, ad aprile 2013.

L'iniziativa della Regione viene dunque bocciata da Giorgio Carbone, presidente della Simeu, e da Giacomo Milillo, segretario generale della Fimmg.

Nello specifico si sottolinea che "la valutazione dei pazienti può cambiare in fase di diagnosi e lo sdoppiamento dei percorsi può complicare gravemente la gestione del caso clinico. Confondere i percorsi rischia solo di peggiorare, invece di alleggerire, il cronico sovraffollamento delle strutture dell'emergenza, aumentando il rischio per i pazienti".

"Un codice verde - spiega Giorgio Carbone, presidente nazionale Simeu - si può rivelare, in seguito alla diagnosi clinica, un caso che richiede le competenze specifiche del personale dell'emergenza-urgenza. Occorre impedire errori prevedibili, nell'ottica della gestione del rischio clinico in area critica: nel caso in cui il medico di medicina generale individui la necessità del trattamento in emergenza di un paziente inizialmente indirizzato all'ambulatorio Med, il trasporto del paziente instabile potrebbe risultare pericoloso per il paziente stesso".

Inoltre il progetto sperimentale si concentra sui codici bassi bianchi e verdi, che non sarebbero il vero problema del sovraffollamento del Pronto soccorso. "La causa principale del sovraffollamento - prosegue Carbone - resta il boarding, cioè lo stazionamento dei pazienti in Pronto soccorso, in attesa di posto letto; questo è a sua volta causato dalle ancor lunghe degenze medie nei reparti e dal mancato deflusso dei pazienti anziani, ricoverati per riacutizzazione di problematiche croniche, che dopo la stabilizzazione delle condizioni cliniche, dovrebbero proseguire il ricovero in reparto, liberando in questo modo letti per i pazienti che attendono in pronto soccorso".

"Purtroppo - dichiara Giacomo Milillo - registriamo in diverse realtà la tendenza ad un uso improprio di medici convenzionati di continuità assistenziale o di emergenza sanitaria territoriale per 'rinforzarè gli organici dei Pd/dea a costi inferiori a quelli di nuove assunzioni. Valutiamo questi comportamenti paragonabili a forme illegali di precariato. Per quanto riguarda la realtà specifica del Lazio - prosegue Milillo - la mia impressione è che, salvo eccezioni, sia molto carente la competenza programmatoria e gestionale orientata agli interessi assistenziali del cittadino".





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