mercoledì 17 ottobre 2012

A proposito di fiducia...

Anche i medici americani si fidano poco dei farmaci equivalenti

(17/10/2012 Elsiever News da Medsolve)

I farmaci generici rappresentano un'opportunità di risparmio che tutti i sistemi sanitari stanno cercando di promuovere attivamente, anche attraverso specifiche normative a favore del loro impiego in luogo di controparti branded clinicamente equivalenti, ma più costose. Nonostante la garanzia della sostanziale sovrapponibilità dell’azione terapeutica e del profilo di sicurezza ed efficacia derivante dalle verifiche delle agenzie regolatorie internazionali, preliminari all’approvazione di ogni nuova specialità non di marca, molti medici e pazienti al qua e al di là dell’oceano continuano non fidarsi pienamente dei farmaci generici. La più recente conferma a una sensazione diffusa viene da un sondaggio condotto dall’agenzia di informazione medica on line Medscape tra 1.400 medici (64% del campione), infermieri (32%) e professionisti sanitari di supporto (4%) statunitensi, equamente distribuiti per ambito di attività tra Medicina generale (27%), strutture ambulatoriali e ospedaliere supportate da fondi pubblici (27%), studi specialistici e cliniche private (27%), servizi d’emergenza ospedalieri (19%). Dalle risposte ottenute è emerso innanzitutto un generale disappunto rispetto alla richiesta esplicita da parte delle agenzie assicurative di effettuare sostituzioni che il medico probabilmente non avrebbe operato spontaneamente: nei sei mesi precedenti il sondaggio ha ricevuto questa richiesta ben il 70% dei medici interpellati. Ma ciò che più ha infastidito gli operatori sanitari è stata la sostituzione arbitraria del farmaco branded da parte del farmacista, senza che il medico prescrittore venisse né preliminarmente interpellato né formalmente informato in seguito (62% dei casi). Cosa che dovrebbe, invece, assolutamente avvenire secondo la stragrande maggioranza dei medici interpellati (78%). Questo desiderio di essere al corrente della possibile o avvenuta sostituzione non è probabilmente legato soltanto a questioni di rispetto del ruolo professionale, ma anche alla scarsa fiducia che gran parte dei professionisti sanitari continuano a nutrire nei confronti dei farmaci generici. Soltanto il 55% degli interpellati ha, infatti, dichiarato di ritenere i farmaci non di marca altrettanto sicuri ed efficaci quanto i branded, mentre il 27% non concordava con questa affermazione e il restante 18% esprimeva un parere neutrale, segno di un implicito scarso convincimento. In generale, la serenità della sostituzione è apparsa legata alla tipologia del farmaco, ma in una metà dei casi (48%), a prescindere dal principio attivo somministrato, il ricorso al farmaco equivalente in luogo del branded induce a pianificare un monitoraggio più attento, evidenziando un approccio complessivamente scettico nei confronti di questa opportunità terapeutica.


Fonte: Medscape (http://www.medscape.com/viewarticle/770756)