lunedì 22 ottobre 2012

Convegno in Sicilia sul RIORDINO delle CURE PRIMARIE - Le indicazioni dello SMI

Nella splendida cornice del Palazzo Villarosa di Bagheria il Sindacato Medici Italiani ha presentato il suo progetto per un riordino definitivo delle “Cure Primarie”,  indicando  la strada per una medicina del territorio rivolta  alla “persona”,  con pari dignità per tutti i Medici che ad essa afferiscono grazie al Ruolo Unico, da anni cavallo di battaglia dello SMI e finalmente recepito anche dalle altre OO.SS. e dallo stesso  decreto Balduzzi, anche se non appare in esso tuttora chiaro come questo dovrebbe svilupparsi. Una  norma importante comunque, decisiva per l'area della Medicina Generale in un mare di confusione e di norme punitive a carico di tutti i medici.
 Alla presenza di un'affollatissima  platea di operatori del settore, moderati da Salvatore Valore,  Segretario Regionale SMI Sicilia, Paolo Carollo, responsabile regionale per l’AP ( Assistenza Primaria ), e  Bruno Agnetti, responsabile nazionale per l’AP, hanno evidenziato le criticità del sistema delle Cure Primarie, che tutt’oggi penalizza il medico di AP con continue vessazioni burocratiche che rendono sempre più complicata la relazione clinica con l’assistito, nonostante il sacrificio economico e di tempo dello stesso medico negli ultimi anni.   
Paolo Carollo  in particolare ha sottolineato che le normative e gli accordi in via di prossima definizione  non potranno non tenere conto di quanto sia variegato il territorio nazionale ove la densità di popolazione correlata all'orografia esigerà l'erogazione di servizi sociosanitari  flessibili se si vorranno salvaguardare le caratteristiche della medicina generale ovvero capillarità , accessibilità e stretto rapporto fiduciario medico paziente.    
 Bruno Agnetti ha, altresì, esaurientemente presentato una proposta innovativa  per il nuovo Accordo Nazionale di MG, indicando la strada per un associazionismo moderato e non esasperato,  rispettoso del rapporto fiduciario col paziente, per una corretta applicazione della medicina d’iniziativa nella cronicità, orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità delle cure, volta a presidiare l'efficacia e i risultati.
Enzo Picciolo, Responsabile regionale dell'EST,  ha inquadrato il ruolo del Medico dell’Emergenza Territoriale nell’ambito delle cure primarie, delle criticità del Sistema Emergenza-Urgenza legate spesso al mancato rispetto dei ruoli o all’inesistenza di protocolli gestionali in un sistema in cui troppe componenti interferiscono in maniera autonoma, ma ha anche indicato le prospettive  di una progressione di carriera per i medici dell'Emergenza, dei processi occupazionali per i medici post-94 e per una stabilizzazione definitiva del sistema.                                     
Pina Onotri, Responsabile nazionale per la Continuità Assistenziale, ha ribadito con forza il ruolo del Medico di Continuità Assistenziale e della sua autonomia nel contesto delle cure primarie, dell’importanza che potrebbe assumere nell’ambito dei servizi distrettuali finalizzato all’assistenza della persona, ad una maggiore integrazione dello stesso nell’ambito delle cure primarie anche attraverso la conquista del ruolo unico e, soprattutto, del tempo pieno, rafforzando, altresì, le tutele (maternità e malattie) e le garanzie occupazionali.   
Infine  Emanuele Cosentino, Responsabile regionale della Continuità Assistenziale, ha evidenziato luci ed ombre della legge 5  di riordino del S.S.R., riconoscendo alla Sicilia una posizione all’avanguardia sull’ampliata l’offerta assistenziale proprio sul territorio. Grazie anche  alle clausole contrattuali, ove il ruolo dello SMI è stato determinante, è stata possibile l’attivazione dei PTA ( Punti Territoriali di Assistenza ) e dei PPI ( Punti di Primo Intervento ). Ma è assolutamente necessaria una uniforme applicazione delle normative, dotazioni strumentali adeguate, e la pubblicizzazione di questi nuovi servizi che ne permettano un corretto utilizzo e la massima efficienza, nonchè  l'impiego esaustivo dei fondi erogati alle aziende per queste progettualità.    
 Il recente Accordo Regionale della Specialistica Ambulatoriale Interna è fondamentale per fortificare il territorio, ma soffre  molto delle carenti qualità delle strutture e dei servizi diagnostici di 1° livello offerti al cittadino. Strutture e mezzi qualificanti anche per gli stessi medici di Continuità Assistenziale e  di Assistenza Primaria.    
 La tavola rotonda seguente, moderata da Salvo Calì, Segretario Nazionale dello SMI, ha visto la partecipazione della Dott.ssa Amicone, funzionario del Ministero alla Salute, del Dott. Simone Cuccia, vice-coordinatore della SISAC, della Dott. Lucia Borsellino e del Dott. Francesco La Placa, funzionari dell’Assessorato regionale alla Salute,  ed  ha affrontato le criticità del sistema “Cure Primarie”.    
Durante la tavola rotonda la Dott.ssa Amicone ha sottolineato le difficoltà di gestione della sanità a causa delle ristrettezze economiche imposte dal Ministero dell'Economia e  Finanze per la spending review e  in cui si dibattono le Regioni che conseguentemente  non possono essere supportate a livello centrale;  per tale motivo, non appare possibile prevedere in tempi brevi una prospettiva di dipendenza per i Medici dell’Emergenza Sanitaria Territoriale e investimenti importanti sulle Cure Primarie.  
Il dott. Cuccia ha affermato, secondo quanto previsto dal decreto Balduzzi, che nei prossimi mesi la SISAC si limiterà ad un progetto-quadro concordato con le OO.SS. attraverso il quale le Regioni autonomamente potranno riaprire le trattative sugli accordi di categoria limitandosi esclusivamente agli aspetti normativi delle convenzioni. Il Dott. La Placa ha evidenziato le difficoltà di organizzazione del sistema delle Cure Primarie focalizzato sulle patologie croniche e sulla medicina d’iniziativa attraverso l’istituzione di protocolli condivisi che progressivamente vanno rimodulati. La Dott.ssa Borsellino ha affermato che la legge di riordino continua ad andare avanti e che se molto è stato fatto, citando il numero delle prestazioni nei PPI, molto resta da fare. L’Assessorato alla Salute  continuerà  a seguirne l'attuazione con sempre maggiore attenzione e a governare il progetto di riordino delle cure primarie impegnandovi tutte le risorse disponibili.    

Salvo Calì ha chiuso l’incontro complimentandosi con i relatori e gli invitati per la completezza e l’incisività delle relazioni e per la chiarezza nei progetti e nelle risposte,  auspicando la massima collaborazione tra le varie componenti della sanità finalizzata a percorsi condivisi nel pieno rispetto dell’assistenza alla persona e alla tutela professionale degli operatori.

Per le relazioni vedi il sito SMI nazionale