venerdì 5 ottobre 2012

Lettera aperta al ministro

Ricevo dall' Abruzzo questa lettera di un collega che condivido volentieri.
Esprime in maniera sintetica quelle che sono le nostre preoccupazioni circa un futuro, al momento, alquanto incerto.

 Lettera aperta al Sig. Ministro  Renato Balduzzi - Ministero della Sanità
Questa nostra esternazione, signor ministro Renato  Balduzzi, giunge dopo una iniziale fase di perplessità e successivo sconcerto.
Da un governo tecnico, calato dall'alto per " provvidenza divina” o “colpo di stato istituzionalizzato”;
libera interpretazione, della realtà, da punti di vista diametralmente opposti ( certamente non espressione del volere pebliscitario democratico popolare). Un governo tecnico, che non deve  risponde alle logiche clientelari,che non paga il pegno delle promesse elettorali;  governo dalle conoscenze scientifiche, logica utilitaristica, saggezza salomonica…. Da un governo così ci si aspetta tanto di più e certamente non meno. Signor Ministro Renato Balduzzi, dovrebbe spiegare a tutti noi italiani cosa significa: studi medici aperti 24 ore al giorno sette giorni su sette. Possiamo continuare  dicendo “365 giorni l'anno e 366 negli anni bisestili” . Ne' la propaganda del ventennio e neppure i jingle  pubblicitari più martellanti erano riusciti ad incidere così tanto.
Non è  finalità di questo scritto parlare del disagio dei professionisti medici.
Noi lavoratori della sanità ci troviamo tra l'incudine dell'utenza, con la crescente domanda di salute ed il martello del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale. Siamo noi a dover rispondere a quello che  prima si chiamava domanda di salute, ma  ora sarebbe più corretto  denominarla: esigenza di salute, meglio espressa coniugato nella prima persona  " io esigo." Sempre più studi legali con avvocati formati a ravvisare tra le "pieghe" di una cartella clinica, dolo o colpa grave da parte del “medico di turno” -capro espiatorio, vittima del sacrificio..... risarcitorio.
Torniamo alla panacea Balduzzi: studi medici aperti 24 ore sette  giorni su sette. Con tutte le lotte e conquiste sindacali, con la  riduzione del monte orario settimanale...
Lungi da noi pensare che il ministro Balduzzi volesse costringere una categoria di lavoratori ad un carico di lavoro di gran lunga superiore a quello che farebbe  impallidire  uno stakanovista-schiavista d'oltre muraglia ( cinese.) Un ministro tecnico di un governo tecnico certamente non può non conoscere l'esistenza di un servizio medico nazionale che copre le ore notturne di tutti i giorni feriali - h. 20-8 e tutto il periodo dei prefestivi e festivi. Servizio noto come Guardia Medica; successivamente  meglio identificato come Continuità Assistenziale; per meglio definire la vocazione, natura e il campo di impiego.
In tutti questi decenni di servizio gli operatori hanno maturato una competenza sul campo, anzi presso il capezzale del malato domiciliare. Corsi di formazione finalizzati ai neolaureati hanno preparato professionisti per rimpiazzare i colleghi  migrati in incarichi diurni più gratificanti.
Noi medici potremmo parlare con la consapevolezza di professionisti e la competenza di sindacalisti quali siamo noi S.M.I. Sindacato Medici Italiani.
Ma preferiamo sentirci utenti, in ultima analisi, dopo questo frangente di attività professionale siamo e torneremo utenti bisognosi di una giusta e qualificata medicalizzazione. Quale futuro?  in senso lato e non certo professionale. Ci  addolcite la pillola parlando di Spending review,  investimenti a isorisorse.Quindi, riducete i posti letto e i giorni di ospedalizzazioni chiudete le sedi di guardia medica capillarmente diffuse sul territorio.  Signor Ministro Renato Balduzzi, queste è la  medicina del territorio? A che punto sta  la riabilitazione post ictus( evento morboso  e/o traumatico )? Chiudendo le sedi più periferiche di guardia medica ci si priva  proprio della diffusione strategica dei presidi sanitari: gli avamposti del Servizio Sanitario. Da  lì inizia la medicina del territorio. Il territorio è costituito non solo da città piccoli medie o grandi, ma da zone rurali, aree disagiate. Signor Ministro Balduzzi, siamo tutti utenti fruitori di un servizio sanitario nazionale invidiabile, in attesa di adeguamenti, non certamente da snaturare e gettare alle ortiche.
Lettera firmata