domenica 2 settembre 2012

EBM delle aggregazioni fra medici come rimedio per la riduzione dei Codici Bianchi in Pronto Soccorso.

Come si sa l'EBM (Evidence Based Medicine) spesso impropriamente tradotta con l'espressione Medicina Basata sulle Evidenze è la Medicina Basata sulle Prove (in inglese: evidence = prova materiale).
L'EBM, come è noto, cerca di identificare, in base alle prove, tra i possibili trattamenti quelli più efficaci per una determinata patologia.
L'EBM è quindi uno strumento essenziale nella medicina moderna in quanto permette di utilizzare trattamenti convalidati e di scartare trattamenti inefficaci.

Una delle motivazioni maggiormente portate a sostegno della necessità di formare aggregazioni di medici in grado di accogliere i pazienti H24 e 7 giorni su sette, è quella che sostiene che in questo modo sarebbe possibile ridurre l'accesso dei cosiddetti "codici bianchi" al pronto soccorso.

Ma esistono delle "evidenze" a sostegno della validità di questa affermazione?

 A me non ne risultano, mentre al contrario mi risultano diverse "evidenze" opposte.

Ad esempio la dott.ssa Giannina Raggiotto del Centro Studi SNAMI di Bologna ha dimostrato (con dati ufficiali forniti dall’Azienda ASL di Bologna città) che ad andare ad affollare maggiormente la fila dei codici bianchi nel Pronto Soccorso sono più i pazienti degli studi medici organizzati in Medicina di Gruppo, dove i pazienti hanno a disposizione la possibilità di accedere allo studio di Medicina generale tutte le mattine e tutti i pomeriggi, piuttosto che i pazienti dei medici singoli i quali ovviamente offrono una minore reperibilità.
Citamo: “ Dai dati raccolti si evince che, dove esiste la medicina di gruppo, l'accesso al P.S. è 107/1000 contro gli 82/1000 dove esercitano i medici singoli , quindi un +30%. La medicina di gruppo sembrerebbe non portare ad una riduzione degli accessi al P.S. 
Per quanto riguarda i codici bianchi. Il rapporto di fiducia tra Medico e Paziente rimane quindi fondamentale."
Chi volesse dare un occhiata a quanto dice la bravissima collega (dati compresi) può cliccare su questo link

Ritengo probabile che di "evidenze" di questo genere ne esistano altre, e mi piacerebbe che chi le conosce me le segnalasse, anche via mail, comunque evidenzierei soprattutto una cosa riguardo questa pubblicazione: essa dimostra che l'unica cosa che allo stato attuale convince un paziente a non andare al pronto soccorso, è la possibilità di poter andare, in alternativa, anche non in maniera immediata, da un medico di cui ci si fida e con il quale si ha un rapporto personale.
Proprio ciò di cui non si tiene conto e che rischia di esse spazzato via dalle ammucchiate fra medici volute da politici e rifondazionisti di estrazione sindacale (ovviamente sapete quale).