lunedì 10 settembre 2012

Effetti collaterali

Il seguente articolo evidenzia un problema non secondario dell'eventuale (molto improbabile) passaggio a dipendenza, di cui s'è vociferato in conseguenza della cosiddetta riforma Balduzzi.

Sanità: Enpam, deleterio passaggio medici famiglia a dipendenza
Roma, 10 set. (Adnkronos Salute) - "Un eventuale passaggio dei medici di famiglia da un rapporto di convenzione a uno di dipendenza, trascurando il fatto che attualmente i contributi vengono pagati sul lordo dei compensi e non solo sugli onorari professionali, avrebbe effetti nefasti sulla previdenza della categoria". E' quanto afferma Alberto Oliveti, presidente dell'Enpam, in riferimento all'ipotesi, ventilata da alcune Regioni, di allargare le maglie del decreto sanità per modificare il rapporto giuridico che le lega ai medici di famiglia.
A parità di compenso netto, infatti, la base imponibile per i contributi previdenziali è più ampia nel rapporto di convenzione rispetto a quello di dipendenza. Le aliquote a carico del Ssn, invece, sono più basse. Il mero passaggio allo status di dipendente, senza modifiche al sistema contributivo, comporterebbe quindi una riduzione delle pensioni future dei medici.
"Come ente previdenziale - sottolinea in una nota Oliveti - abbiamo il dovere istituzionale di monitorare con attenzione le dinamiche lavorative dei medici, per i riflessi che hanno sul fronte contributivo. Anche impostazioni progettuali o iniziative che prevedano la fornitura di servizi o di personale da parte delle aziende sanitarie locali, al posto dell'erogazione ai medici delle relative indennità, debbono tener opportuno conto della questione previdenziale. I medici di famiglia sono inoltre danneggiati dallo scarso investimento di risorse pubbliche nella loro attività e dall'eccessiva regolamentazione che schiaccia la loro autonomia professionale e capacità di iniziativa privata", conclude Oliveti.