sabato 22 settembre 2012

Un altro sondaggio sulla prescrizione per principio attivo

Articolo di Marco Cambielli MMG e Vicepresidente SNAMID pubblicato su Univadis il 20/09/2012.

Le nuove norme sulla prescrizione dei farmaci: opinioni, problemi e scelte dei MMG
A un mese dalla pubblicazione del decreto “spending review”, che ridefinisce le norme prescrittive dei farmaci, sono state raccolte da SNAMID, società scientifica dei medici di famiglia, le opinioni di 700 MMG italiani sulle difficoltà interpretative e i problemi percepiti nel processo prescrittivo che hanno riscontrato nella pratica clinica rispetto all’assistenza e alle cure che garantiscono complessivamente a un milione di persone.
Nell’analisi dei risultati dell’indagine la prima considerazione da fare è l’attenzione che i MMG hanno nei confronti del tema (domanda 1). La normativa non è ritenuta chiara nel 38% dei casi, una percentuale elevata in considerazione degli interlocutori tecnicamente preparati a valutazioni di misure complesse relative ai farmaci che condizionano pesantemente il quotidiano professionale. Ciò dimostra che la norma poteva e doveva essere scritta meglio.
Proprio la coscienza dell’importanza dell’atto terapeutico come processo di elevato valore nell’occorrenza di malattia, anche per le implicanze legate al rapporto medico-paziente, danno ragione della interpretazione della responsabilità in capo al medico nel trattamento cronico (domanda 2). E’ condiviso il fatto che nel trattamento cronico si rileva la maggiore incidenza di situazioni di fragilità fisica , psicologica e/o sociale del paziente di cui il MMG è consapevole e sulla quale impegna la maggior parte delle proprie energie.
Le risposte su come viene prescritto il farmaco (domanda 3) rilevano che il 50% dei medici che hanno partecipato alla rassegna delega in qualche modo, più o meno direttamente, la cessione del farmaco prescritto senza indicazioni precise, il “recipe” professionale, al farmacista. Desta motivo di preoccupazione l’abbandono dell’indicazione del brand nella prescrizione anche per i farmaci a brevetto vigente (28%) e nel caso di prescrizioni nuove (16%) o anche dei farmaci a brevetto scaduto (6%); solo il 50% per il nuovo trattamento o per trattamento acuto mette il marchio o il nome del produttore. Ciò può portare all’interpretazione, colta palesemente in molti colleghi, di uno stato di prostrazione e di demotivazione all’impegno di essere più determinati nell’indicazione terapeutica, come risposta all’incessante ritmo di sempre più complesse implicazioni burocratiche nell’atto terapeutico, che sono iniziate con le note CUF, poi AIFA, e proseguite coi piani terapeutici, le prescrizioni “per conto di”, etc che costringono a veri e propri slalom prescrittivi quotidiani.
Il tutto con la coscienza diffusa (81%) che la prescrizione del solo principio attivo non libera dalle implicazioni medico-legali della prescrizione, cioè che il medico diventa responsabile anche di decisioni altrui. (risposta 4).
Rimane confortante la coscienza, nel 92% delle risposte, dell’importanza del rapporto medico paziente nella eventuale scelta del farmaco generico (risposta 5).
Sarebbe auspicabile che aumentasse la percentuale (59%) di modalità di prescrizione che garantisce al paziente il farmaco prescritto (domanda 6). Questo non solo per motivi medico-legali, ma per l’affermazione della potestà prescrittiva che leggi italiane ed internazionali affidano in via esclusiva al medico, professionista a ciò delegata per scienza e coscienza.
Infine le nuove norme inducono i medici a scegliere, per ragioni di tempo, le opzioni dei software prescrittivi più facilmente disponibili e più rapide in circa un terzo dei casi (29%). Quindi la possibilità di prescrivere in modo più o meno vincolante solo il principio attivo, con l’attivazione più o meno complicata delle altre opzioni, rappresenta un ulteriore ostacolo per il medico nella prescrizione che garantisce al paziente il farmaco prescritto.
Vedi i risultati del sondaggio sul sito Snamid.it (http://snamid.org/2012/09/19/risultati-della-survey-sulle-spending-review-e-le-nuove-norme-prescrittive/)